Lombardia pronta ad accogliere fino a 100.000 profughi dall’Ucraina: porte aperte anche da noi
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Le parole del presidente Fontana. Ed anche un bel sorriso: quello della piccola Nikole, venuta alla luce in queste ore all’ospedale di Rho
“Siamo al lavoro per accogliere in Lombardia tra i 50.000 e i 100.000 profughi”. Lo ha chiarito il presidente della Regione, Attilio Fontana, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti sul conflitto in Ucraina e sulle misure umanitarie regionali e di accoglienza in fase di approntamento. “In Lombardia – ha spiegato il Governatore – la comunità ucraina conta 55.000 persone, quindi ci attendiamo un numero consistente di profughi: ci siamo messi già al lavoro per individuare i luoghi dove potremo ospitarli, con una mappatura delle residenze utilizzabili, anche Aler, e con l’utilizzo dei Covid hotel. Stiamo ricevendo anche la disponibilità ad accogliergli da istituzioni del territorio”. Ovviamente anche il territorio comasco è pronto all’accoglienza con le sue strutture a disposizione. Da tutti i sindaci del territorio – ad iniziare da Mario Landriscina, quello di Como – ampia disponibilità a poter ospitare i profughi in fuga dalla guerra.
UN BEL SORRISO IN MEZZO A TANTA APPRENSIONE……
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“Benvenuta Nikole: all’ospedale di Rho è nata la prima bimba rifugiata ucraina in Italia. La mamma ha fatto il viaggio al nono mese di gravidanza, dalla sua città alla Lombardia, dove già vive la nonna”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, postando una foto della giovane mamma con Nikole, peso di tre chili. “Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi. La giovane donna vive con il compagno e la figlia di 8 anni, a Ternopil. Fino a qualche settimana fa una vita come tante. Poi il 24 febbraio inizia la guerra, il compagno viene richiamato alle armi e decide subito di far partire moglie e figlia verso il confine della vicina Polonia, per poi cercare di raggiungere la nonna in Italia” prosegue il governatore. Il papà le ha viste in videochiamata. “Spero che tutta la famiglia – conclude Fontana – si possa presto riunire, a casa, in pace. Nel frattempo, qui loro sono al sicuro”.
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