Un ponte da Como al Senegal: “I bambini di Ornella”

di Dalila Lattanzi
Chi conosce Severino Proserpio, il più africano dei comaschi, sa che nel suo cuore ci sono decine e decine di bambini , come tutti i padri quando parla dei suoi piccoli lo fa con grande orgoglio, qualche settimana fa raccontava di Amidou che era riuscito ad ottenere la patente di guida, ora deve fare un po’ di pratica poi il suo sogno è diventare l’autista del Centro.
Il centro di cui si parla è una palazzina di circa 750 m2, nel villaggio di Kelle in Senegal, intitolata a Giovanni Quadroni: la Case de Solidarietè dell’associazione comasca I Bambini di Ornella, da diciassette anni un ponte tra Italia e Senegal. Alle tante difficoltà che comporta la gestione di un centro di accoglienza, negli ultimi anni sono arrivati due colpi bassi, la prematura scomparsa, lo scorso novembre, del presidente Giampiero “Gianni” Frigerio, e l’epidemia di Covid che ha interrotto le diverse iniziative per il sostegno economico finanziario delle attività a favore dei bambini accolti nella struttura. Ecco, allora, che l’associazione chiede un aiuto da tutti, cittadini comaschi in particolare visto che qui ha le sue radici. Si può sostenere con una donazione online e/o sottoscrivere la tessera associativa a 25 euro l’anno.

Nata nel 2005, l’associazione “I Bambini di Ornella” da allora lavora – in stretta relazione con la sua gemella Les enfants d’Ornella – per progetti di sviluppo in Senegal. A pensarla furono Severino Proserpio e sua moglie Ornella, che dopo tanti anni di viaggi scelsero Kelle, un villaggio appartenente alla comunità rurale di Yene, di cui fanno parte nove villaggi le cui attività principali sono agricoltura e pesca. Ornella è mancata molti anni fa, ma Severino porta avanti tuttora il loro sogno comune e da anni vive proprio a Kelle.
Tante sono le attività che, fin dall’inizio, I Bambini di Ornella e Les Enfants d’Ornella hanno creato e fatto crescere, tutte nell’ottica di un progetto di sviluppo integrato che pone al centro i bambini e, da qualche anno, le donne.
Ad essere seguito dagli educatori e dal personale del Centro di Formazione Professionale “Giovanni Quadroni” sono i talibé (i bambini affidati ai maestri religiosi, i Marabout, che si fanno carico della loro educazione religiosa), i bambini di spiaggia (figli delle famiglie del villaggio, che spesso non sono registrati all’anagrafe e quindi non possono andare a scuola), i bambini che già frequentano la scuola pubblica e che al centro frequentano attività alternative e ricreative.
Da qualche anno è stata avviata anche la scuola di sartoria in cui giovani donne imparano a confezionare abiti di alta qualità e, apprendendo un lavoro, possono rendersi autonome: Vicino al Centro Giovanni Quadroni, infatti, un’altra associazione partner, Formazione Solidale, ha costruito la scuola di formazione professionale Brunello Bertoni. Le allieve, al termine del triennio, accedono ad un esame del Ministero dell’Insegnamento Tecnico e della Formazione Professionale (METFP) senegalese, che riconosce loro la qualifica di sarte: oltre al titolo, acquisiscono competenze di settore e capacità di commercializzare dei propri prodotti.
Sempre in collaborazione con Formazione Solidale nel Gennaio 2013 sono partiti i lavori strutturali per realizzare, grazie al progetto Play for Africa e alla raccolta fondi ad esso collegata, l’aula dove si svolgono le lezioni collettive di musica e lo “studio di registrazione”. Dal mese di aprile dello stesso anno il laboratorio è perfettamente operativo, dotato di strumenti musicali per i bambini (flauti, xilofoni, armoniche, chitarre, strumenti a percussione, tastiere, testi didattici).
Anche negli ultimi anni, nonostante la pandemia, l’associazione non si è mai fermata: nel mese di novembre 2021, infatti, dopo anni di lavoro è stata inaugurata la Scuola Materna “Denise Latini” a Daga Dialaw e nel corso dell’anno ha preso il via l’impresa femminile senegalese “Aduna”, che produce – per il mercato locale e quello europeo – capi d’abbigliamento.
L’apporto che le persone possono dare è duplice: come centinaia di volontari hanno già fatto, è possibile trascorrere un periodo al centro e a Kelle per aiutare e scoprire di persona il lavoro che viene svolto in loco.
A distanza, invece, resta certamente importante il contributo economico, le cui modalità di invio sono pubblicate sul sito https://www.ibambinidiornella.org/ e sulle pagine Facebook (facebook.com/ibambinidiornella/) e Instagram (instagram.com/ibambinidiornella) sono pubblicati i riferimenti per le donazioni:
- donazione con bonifico:
Associazione I BAMBINI DI ORNELLA Onlus
IBAN: IT 35 L 08329 10900 000000300468
Banca di credito Cooperativo di Alzate Brianza filiale di Como via Rubini
abi: 08329, cab: 10900, c.c.: 300468
- donazione con PayPal: ibambinidiornella.org
- shop di Aduna: adunalab.com
- abbonamento Solidale con una donazione di 10, 20 o 30 euro al mese: www.ibambinidiornella.org/categoria-prodotto/abbonamenti/