Croce Rossa Como e Lipomo, indagato l’ex presidente: sottratti più di 130mila euro

Indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, sequestrati beni per 134.873,40 euro all’ ex presidente di CRI Como e Lipomo e 17mila ad un dipendente
C’ era qualcosa che non andava nei conti della conti Croce Rossa di Como e di Lipomo: dopo le indagini capillari compiute dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como, è emerso che l’ex presidente della Croce Rossa di Como, nonché suo legale rappresentante, tra il 2015 e il 2020 si sarebbe intascato una cifra capogiro, che ammonta a 134.873,40 euro, ottenuta anche tramite bonifici disposti a suo favore a titolo di rimborso spese, spesso non documentate a sufficienza o non riconosciute come tali.
Sempre secondo le indagini, con i capitali di Croce Rossa avrebbe anche acquistato, ad un prezzo maggiorato, alcuni mezzi destinati alle finalità dell’ente, facendosi poi riconoscere una parte da chi li vendeva anche sotto forma di sconti per l’acquisto di auto per sè e per la moglie. Utilizzando la carta di credito collegata a un conto corrente di Croce Rossa, ha utilizzato buoni pasto emessi per i dipendenti e ha provato a vendere, a privati, due mezzi donati dai vigili del Fuoco alla Croce Rossa che l’uomo aveva provveduto a intestarsi. Anche un dipendente è stato accusato di essersi appropriato, usando la carta di credito, di una cifra che si aggira intorno alle 17mila euro, ovviamente di proprietà della Croce Rossa.
Gli elementi indiziari, raccolti in questa fase delle indagini preliminari, sono emersi dall’analisi di documentazione contabile e finanziaria acquisita anche presso il Comitato Regionale Lombardia della Croce Rossa di Milano e presso il Collegio Disciplinare Nazionale della Associazione della Croce Rossa Italiana O.D.V di Roma, in indagini bancarie, nella escussione di dipendenti della Croce Rossa. Su richiesta della Procura e dopo il decreto emesso dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Como sono stati sequestrati preventivamente beni per le cifre equivalenti ai due indagati.