Giornata Nazionale del Paesaggio: un patrimonio da tutelare

14 marzo 2022 | 17:16
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Giornata Nazionale del Paesaggio: un patrimonio da tutelare
Giornata Nazionale del Paesaggio: un patrimonio da tutelare
Giornata Nazionale del Paesaggio: un patrimonio da tutelare

Oggi, 14 marzo, è la Giornata Nazionale del Paesaggio lanciata nel 2017 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo al fine di promuovere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini riguardo temi e valori della salvaguardia dei territori in linea con la Convenzione europea del paesaggio. In questa giornata si assegna anche il Premio Nazionale del Paesaggio, lo scorso anno fu attribuito al progetto “Biodiversità dentro la città – la Valle d’Astino di Bergamo” mentre “La Greenway del lago di Como” ricevette una menzione dalla giuria così come l’Ecomuseo di Parabiago per un filotto tutto lombardo. Sul sito del Ministero della Cultura sono pubblicate le iniziative organizzate per quest’anno dagli Uffici del Ministero e altri eventi promossi da associazioni ed enti esterni, sono una cinquantina di cui quattro in Regione a Mantova, Brescia, Pavia e Bergamo.

paesaggio

Scrive il poeta Davide Rondoni su Repubblica di oggi: “Il paesaggio più che l’Università forma i poeti. Avremmo Montale senza lo scabro delle coste liguri? Pavese senza le colline delle langhe? Bertolucci senza le alture di Parma, Pasolini senza i paesaggi friulani e poi romani, Antonia Pozzi senza le sue amate percorribili montagne? Per noi poeti il paesaggio è il meraviglioso o durissimo colloquio tra la lingua del luogo e la lingua del corpo e del cuore. È un tradursi continuo del paesaggio nell’uomo e del cuore nel paesaggio. Ogni luogo parla, diventa un coautore della poesia. Lo diceva D’Annunzio ne “La sera fiesolana”: certe volte le colline sembrano labbra socchiuse pronte a tradire un segreto” . 

Alcuni studiosi e conoscitori delle diverse morfologie del pianeta sostengono che, ancora oggi, quasi l’ottanta per cento della Terra offre gli stessi scenari che si potevano osservare milioni di anni fa; ma se noi ci guardiamo intorno nelle nostre realtà urbane ci rendiamo conto che qualunque scenario osserviamo è totalmente manipolato, modellato e a volte anche degradato dall’impronta umana. Il paesaggio italiano come tutti i paesaggi del mondo è frutto della coabitazione tra umano e non-umano, in buona parte del nostro Paese l’armonia e l’equilibrio di questi due fattori   hanno  emoziona e ispira milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Immediatamente prima del Covid il turismo culturale assieme a quello del paesaggio valevano 21 miliardi di euro. Il paesaggio italiano è quindi un sistema complesso da tutelare e valorizzare, basti pensare che tra i 59 siti italiani Patrimonio dell’Umanità Unesco, 14 sono monumenti naturali e paesaggi culturali.

“Dobbiamo sempre pensare alla grande lungimiranza dei nostri padri costituenti – scrive il Ministro Franceschini – che iscrissero nell’articolo 9, tra i principi fondamentali, non soltanto la tutela del patrimonio storico e artistico della nazione, ma anche la tutela del paesaggio. Pensiamo quale capacità di visione aveva quella generazione di politiche e di politici nell’immaginare il futuro. Per questo nel 2016 abbiamo istituito la Giornata Nazionale del Paesaggio, che è un modo per organizzare una competizione virtuosa tra progetti, per tenere vivo questo tema e di partecipare alla selezione europea che si svolge successivamente. È un riconoscimento importante, è una prova di come noi in molti settori siamo all’avanguardia. Dobbiamo essere orgogliosi perché la tutela del paesaggio è uno dei settori su cui l’Italia è più avanti di molti altri paesi”.

Greenway Lago di Como © Foto di Daniele Marucci

Il paesaggio è uno dei più straordinari patrimoni del nostro Paese con i suoi inestimabili valori culturali, ambientali ed economici, dicono in una nota Italia Nostra, Lipu e Mountain Wilderness, perciò va sottratto ai rischi di una transizione ecologica mal pensata e alle conseguenze delle crisi climatiche e energetiche e posto al centro di un grande progetto di tutela e rilancio.
Il significato del paesaggio non sta solo nel suo pur importante valore estetico. Il paesaggio è natura che si è fatta storia, è interfaccia culturale dell’ambiente, è identità molteplice di un territorio che comprende la geologia, la flora, la fauna e le comunità umane. È in questa visione complessa che la questione va inquadrata, come ci dice la stessa Costituzione italiana, la quale, nel nuovo articolo 9, mette assieme – e non contro – il paesaggio, l’ambiente e la biodiversità.

Eppure, le attuali politiche territoriali pongono il paesaggio italiano sotto costante e spesso violento attacco, per favorire nuove infrastrutture trasportistiche, energetiche, produttive e residenziali, nella maggior parte dei casi di dubbia o nulla utilità collettiva. Il risultato è un grave danno culturale e ambientale e persino economico, considerata la prospettiva di una sana e sostenibile economia che il paesaggio italiano rappresenta.

Affinché la Giornata nazionale del Paesaggio non sia semplice retorica è dunque urgente che il Paese intero, a partire dal Governo e dal Parlamento, metta in atto un nuovo approccio alla questione paesaggistica, con una visione diversa e scelte chiare e concrete: dalla legge contro il consumo di suolo, al potenziamento del personale delle Soprintendenze; dall’approvazione di regole serie per l’installazione di impianti per le energie rinnovabili, inclusi l’individuazione delle aree idonee e non idonee e l’inserimento di stringenti indicatori relativi al Paesaggio (secondo le previsioni della nuova normativa europea RED II); fino allo sfruttamento delle vastissime zone industriali ed ex industriali italiane, da utilizzare per la produzione di energia solare, salvaguardando il più possibile paesaggio, natura e terreni agricoli.

Le gravissime crisi che il pianeta vive, dall’emergenza climatica alla tragedia dell’Ucraina, non devono essere motivo per aggiungere danno al danno, dramma al dramma, ma l’occasione per ripensare davvero il mondo, mettere al centro i suoi valori più importanti e dare il via ad una transizione ecologica e culturale vera e non dissimulata.

a.