Maslianico, polemiche sul centro di raccolta differenziata

Acceso il confronto tra l’amministrazione comunale e l’associazione Lambienteinvita sul centro di raccolta, tra raccolte firme e frecciate sui social
È ormai accesissima la battaglia tra l’associazione di volontariato Lambienteinvita e l’amministrazione comunale di Maslianico che ha deciso di sopprimere il servizio locale del Centro di Raccolta differenziata di via Burgo dopo 22 anni di attività, per confluire i rifiuti nell’impianto intercomunale di Cernobbio a partire dal 1 gennaio 2023. Ma l’associazione, che collabora alla gestione della piattaforma dal 2004, non ci sta, e ha avviato, dal primo weekend di marzo, una raccolta firme perché il centro non venga chiuso.
«Si tratta di una decisione intollerabile, senza via di ritorno, che vuole eliminare un servizio indipendente che funziona e che è sempre stato apprezzato e sostenuto da tutta la popolazione – si legge nel volantino diffuso dall’associazione e pubblicato la scorsa settimana anche sul quotidiano La Provincia, in una pagina appositamente acquistata dai volontari – La presenza della Piazzola Ecologica ha consentito di raggiungere risultati di efficienza e di efficacia che, in tutti questi anni, i Comuni limitrofi, e non solo, hanno invidiato e cercato di imitare. Il riciclo dei rifiuti a Maslianico è riuscito ad affermarsi e a crescere fino a meritare il premio nazionale di Comune Riciclone, assegnato da Legambiente. Tutto ciò grazie all’impegno della cittadinanza e al supporto dei volontari che hanno fortemente creduto nell’importanza di questa struttura e nei benefici derivanti per il territorio comunale. Non esistono motivazioni accettabili che supportino la decisione di eliminare la Piazzola di Maslianico per poi aggregarsi a quella di Cernobbio, se non la volontà, come è già successo per l’acquedotto comunale, di eliminare la gestione diretta e delegarla ad altri apparati che in futuro potranno regolamentare e decidere sopra le nostre teste ogni cosa».

L’associazione ha poi voluto offrire un quadro più completo del suo punto di vista, conti alla mano. «Abbiamo 3 soluzioni possibili: la gestione comunale di Maslianico, con la presenza di volontari e mantenendo la capacità decisionale del Comune, costerebbe 40mila euro all’anno, portando moltissimi vantaggi, tra cui maggior riciclo e riuso, personale di volontariato gratuito, con la piena collaborazione con gli utenti, manutenzioni ordinarie a costo zero, ritiro gratuito degli ingombranti agli anziani e ai disabili, orario di apertura senza vincoli, contenimento della tassa dei rifiuti, impiego di personale gratuito proveniente dalla Giustizia Riparativa, dai Centri di Accoglienza e dai Servizi Sociali Comunali, mantenimento dei progetti di inserimento sociale di persone in difficoltà. La gestione privata, con la presenza di una ditta e il mantenimento di una vincolata capacità decisionale del Comune di Maslianico, invece, costerebbe 90mila euro all’anno, con gli svantaggi di una diminuzione del riciclo personale a pagamento, nessuna collaborazione con gli utenti, manutenzioni a pagamento, nessun ritiro di ingombranti agli anziani e disabili, orario di apertura prestabilito e perdita di volontariato gratuito. La gestione privata con capo a Cernobbio, infine, con presenza di una ditta privata e la perdita della capacità decisionale del Comune di Maslianico, costerebbe 40mila euro annui e porterebbe ad una diminuzione del riciclo, aumento dei costi dello smaltimento, personale a pagamento, nessuna collaborazione con gli utenti, proteste degli abitanti residenti negli orari di punta (6 Comuni che accedono), maggiore distanza da percorrere, perdita di volontariato gratuito, manutenzioni a pagamento, nessun ritiro di ingombranti agli anziani e disabili, orario di apertura prestabilito e perdita dell’autonomia».

La reazione del Comune, però, non si è fatta attendere. Il sindaco Tiziano Citterio, infatti, ha pubblicato, il 3 marzo scorso, sul sito del Comune, una lettera aperta ai cittadini, in cui spiegava le ragioni del provvedimento, e che qui pubblichiamo integralmente.
«Come ben sapete non mi sono mai sottratto al confronto con i cittadini anche sui social. So benissimo che il tema caldo di questi giorni è la chiusura del Centro di raccolta rifiuti. Sappiate che sopra tutto ci sono le leggi, le normative ed i regolamenti, che alcuni cercano di non rispettare o quantomeno aggirare, cosa che ovviamente un Sindaco non può fare.
Due certezze, prima di proseguire. Una raccolta firme non può magicamente mettere a norma una piazzola di conferimento rifiuti che pertanto sarà certamente chiusa entro la fine dell’anno. Se si decidesse di metterla a norma, spesa circa € 160.000, chiusura comunque di 6 mesi e conferimento rifiuti a Cernobbio, i costi sono alti ed i tempi lunghi perché l’impermeabilizzazione (non è l’unica cosa da fare) consiste nello sgomberare tutto, scavare in profondità e fare captazione delle acque su tutta l’area della piazzola. Altra certezza è che se dovessimo riaprirla non potrà più essere affidata in gestione al Lambienteinvita in quanto non iscritta, come previsto all’Albo dei Gestori Ambientali perchè come onlus ed Associazione del terzo settore non può iscriversi e, sempre a termini di legge, potrebbe al massimo organizzare quattro giornate ecologiche all’anno. Quindi giusto o meno che sia, nelle piazzole Ecologiche, i volontari non ci possono più stare. Volontari che comunque possono continuare ad operare sull’ambiente aiutando magari gli anziani a conferire rifiuti ingombranti o dedicandosi in altre aree coperte al riciclo ed al riuso. Pertanto, se dovessimo riaprire a Maslianico, ci troveremmo con due piazzole a distanza di 500mt gestite dalla stessa Società che vincerà la gara di appalto. Ha senso da un punto di vista economico ed amministrativo tutto ciò? I costi di gestione per Maslianico, dopo aver speso 160.000 euro di messa a norma, ammonteranno all’anno a circa 90.000 euro, per personale, noleggio cassoni, smaltimento e trasporti la stessa cosa a Cernobbio ci costerebbe circa 40.000 euro perché i citati costi verrebbero suddivisi fra 6 Comuni, in base al numero degli abitanti, essendo il Centro di raccolta gestito in modo associato da Maslianico, Cernobbio, Moltrasio, Laglio, Carate, Brienno e le proiezioni fatte ci assicurano che sia in grado di ospitare tutti gli utenti dei paesi in convenzione.
Come ho già avuto modo di dire i costi di gestione sono ripianati nella tassa rifiuti.
Tutto questo dimostra anche quanto i cittadini siano lontani e non informati delle scelte Amministrative, a breve pubblicherò un riassunto dei Lavori Pubblici, quelli che sono stati fatti nell’ultimo anno, quelli in corso e quelli già programmati ed altre decisioni prese o da prendere sul tema prevenzione e cura del territorio in funzione degli eventi alluvionali dello scorso luglio».

Le polemiche, però, non si sono placate: domenica 6 marzo, mentre Lambienteinvita era impegnata ai gazebo di raccolta firme, sul gruppo Facebook di Io sono di Maslianico 2.0 è comparso un post, scritto dal sindaco Tiziano Citterio (e poi rimosso), dai toni piuttosto provocatori: “Si sono sempre dichiarati per la pace in tutto il mondo le associazioni si stanno facendo in quattro per assistere ed accoglie le vittima di guerra donne e bambini qui invece si spendono soldi per comperare una pagina della provincia e raccogliere firme per la pattumiera!! Sono forse figli di Putin?“.
Ovviamente, la risposta non si è fatta attendere: nella giornata di ieri è stata pubblicata, sul gruppo Facebook di Lambienteinvita (e questa mattina diffuso anche via WhatsApp), la replica dell’associazione, che riporta anche un episodio legato a quella domenica:
“A seguito della constatazione che molti cittadini di Maslianico non approvano la sua decisione (da lui gia comunicata alla stampa ma mai discussa in consiglio comunale!) di CHIUDERE la Piazzola Ecologica, il Sindaco di Maslianico non ha saputo fare di meglio che presentarsi in piazza, domenica 6 marzo, al nostro gazebo, dove raccoglievamo le firme e con una scenata dai toni inauditi, a fronte di un esercizio della libertà di opinione garantita dalla nostra Costituzione (art. 21) ha iniziato ad urlare ed ad inveire verso i volontari presenti, minacciando la nostra futura esclusione dal SERVIZIO di VOLONTARIATO presso il Centro di Raccolta. Come se non bastasse, ha strumentalizzato la grave situazione di guerra in Ucraina, per gettare fango sulla nostra associazione accusandola di assenza sul tema dell’accoglienza umanitaria, in quanto probabili filorussi “figli di Putin”. Chi ci conosce e ci ha visto operare in venti anni sa bene invece quanto ci stanno a cuore le questioni umanitarie e i bisogni delle vittime di tutte le guerre, indistintamente. Il Consiglio della nostra associazione rifiuta questo modo di confrontarsi, ed esprime il proprio sdegno verso simili atteggiamenti. A maggior ragione se praticati da chi ricopre un importante ruolo istituzionale come quello di SINDACO.
P.S. Lo spazio del comunicato pubblicato sul quotidiano La Provincia il 06.03.2022 è stato acquistato con fondi personali dei soci“.
Si attendono ulteriori sviluppi della vicenda.