Libri: Jonathan Bazzi presenta “Corpi minori” a Ubik in Loft

«Il titolo è arrivato, ad un certo punto, in una doppia lettura: quello astronomico e quello letterale. Il primo definisce “corpi minori” i corpi celesti più piccoli degli astri – asteroidi, meteore, comete – a volte fascinosi e luminosi, altre oscuri. Il secondo identifica il modo in cui il protagonista del romanzo e altri personaggi a lui vicini sono o si sentono fuori dal centro della scena e del mondo». A parlare è lo scrittore Jonathan Bazzi, che ha da poco pubblicato il suo secondo romanzo, il cui titolo è, appunto, “Corpi minori”.
Nato a Milano nel 1985 e cresciuto a Rozzano, ha esordito tre anni fa con Febbre (Fandango Libri), che aveva presentato alla Libreria Ubik di Como. Venerdì 18 marzo torna in città: alle 18 sarà infatti ospite della rassegna “Ubik in loft”, che la libreria organizza presso il Terzo Spazio a Como. Con lui, a dialogare con il pubblico, la giornalista Valentina Furlanetto.
Il racconto copre un periodo di venti anni: il protagonista, che all’inizio della storia ha vent’anni, vuole andare via da Rozzano e conquistare – o farsi conquistare da – a Milano; la realtà si rivelerà, però, diversa. Non mancano i riferimenti autobiografici, tanto che Bazzi dichiara, all’inizio del libro, “Quanto segue è ispirato a una storia che solo adesso è vera”: «Vuole essere, questo, un modo per rivendicare uno spazio “terzo” rispetto alla contrapposizione tra romanzo e autobiografia. Molti romanzi sono di fatto autobiografie non dichiarate, questo è un fatto noto. Un romanzo di pura fantasia nasce comunque dalla testa dell’autore, quindi è di fatto “personale”. Io mi approprio realmente delle esperienze solo scrivendone e così ho fatto». Personaggi, storie, situazioni, luoghi, pensieri sono descritti con un linguaggio che viene plasmato continuamente e passa dall’astratto alla resa cruda della realtà: «Questa è la mia indole e la mia stessa vita è caratterizzata da questa duplicità: al momento della scelta dell’università, ad esempio, ero in dubbio tra Filosofia e l’Accademia di Brera; ho scelto la prima, ma ho frequentato per un periodo anche la prima. Il mondo del visibile, del corporeo e delle apparenze è il presupposto per la conoscenza e l’approfondimento delle relazioni; identità e corpo sono concetti correlati. Nella mia scrittura c’è spesso il richiamo alle forme visive e il linguaggio cambia insieme al protagonista, che cresce». Altrettanto vicini alla realtà e alle esperienze dirette anche i riferimenti letterari e musicali, non sempre immediati o conosciuti ai più, come “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa” di J.T. LeRoy: «Io amo costellare il testo di riferimenti al mondo contemporaneo e concreto, dai luoghi alla cultura del momento. La mia è una narrativa “in presa diretta”, che non riconduca le storie ai modelli più storici e classici».

Appuntamento dunque venerdì 18 marzo alle 18 al Terzo Spazio di via Santo Garovaglio 2/A a Como. Prenotazione obbligatoria al numero 031273554; necessari mascherina ffp2 e Green pass.
Dalila Lattanzi