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Dieci giorni di fuga nei boschi dell’alto lago, la figlia:”E’ peggio che stare in carcere…”

23 marzo 2022 | 16:31
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Dieci giorni di fuga nei boschi dell’alto lago, la figlia:”E’ peggio che stare in carcere…”
Dieci giorni di fuga nei boschi dell’alto lago, la figlia:”E’ peggio che stare in carcere…”
Dieci giorni di fuga nei boschi dell’alto lago, la figlia:”E’ peggio che stare in carcere…”
Dieci giorni di fuga nei boschi dell’alto lago, la figlia:”E’ peggio che stare in carcere…”

Silvia:”Una accusa che non gli apparteneva, ha preferito evadere e vivere come capita. Gesto non rispettoso della legge, ma è difficile cambiare un uomo a 50 anni….”

Dieci giorni da fuggitivo. Forse aiutato da qualcuno, ma di fatto dieci giorni tra casolari dismessi e boschi. La fuga di Massimo Riella, il 50enne detenuto di Consiglio di Rumo scappato mente era in visita alla tomba della madre – al cimitero di Brenzio a Gravedona – prosegue nonostante le serrate ricerche in tutta la zona. Conosce bene la zona, si, ma non è facile riuscire a trovare rifugio per così lungo tempo. Di fatto, nonostante l’uso di uomini e mezzi, è riuscito a farla franca finora. L’uomo era in carcere perchè accusato di una rapina ai danni di una coppia del suo paese, circostanza sempre respinta da lui.

E pure la figlia Silvia, che nei giorni scorsi ha voluto fare gli auguri a papà via social – chissà mai se è riuscito a vedere il post – ha tenuto a ribadire che l’accusa che lo ha portato in carcere è del tutto ingiusta. Qui un estratto del suo post con gli auguri al padre nel quale ribadisce che vivere in queste condizioni è molto difficile e duro

Piuttosto che stare in carcere per scontare un’accusa che non gli apparteneva ha preferito evadere e vivere come un fuggitivo, credetemi è peggio che stare in carcere. Almeno lì hai un letto caldo, un piatto pronto e delle persone con cui passare la giornata. Invece ora chissà dove ti trovi, al freddo, senza cibo e indumenti puliti.
Sicuramente il gesto che ha compiuto non è stato ottimale e rispettoso nei confronti della legge, ma d’altronde è fatto a modo suo e non puoi cambiare un uomo a 50 anni.
Ti voglio bene papà, nonostante tutto, come dico sempre. Perché me ne hai fatte passare, ma sei sempre il mio papà.
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