Dal Miglio della Seta alla Cravatta, tutte le bellezze da scoprire al Museo della Seta
Un piccolo e prezioso viaggio con il direttore Paolo Aquilini alla scoperta del Museo, dal “Miglio della Seta” alla mostra “La spina dorsale di un uomo”
Un percorso Dal Miglio della Seta alla Cravatta, quello compiuto da CiaoComo all’interno del Museo della Seta di Como di via Castelnuovo 9 in compagnia del direttore Paolo Aquilini, che ha raccontato tutte le bellezze da scoprire all’interno delle sale, partendo proprio dall’esterno, dove è stato allestito un vero e proprio “miglio” per ripercorrere tutte le tappe della Seta attraverso la storia.

Insieme al direttore, CiaoComo ha potuto ammirare alcuni dei pezzi più significativi della mostra La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta, visitabile fino al prossimo 29 maggio, un percorso nel colore e nella creatività del made in Como con l’accessorio più cool della moda maschile.

Elemento distintivo per gli eserciti di ventura dal Seicento, la cravatta ha attraversato la storia diventando protagonista di racconti e di trattati sul suo uso e sul suo significato divenendo, dalla seconda metà dell’Ottocento, l’emblema assoluto dell’eleganza maschile. Tela bianca da pittore, la cravatta è da sempre simbolo di creatività: dai tessuti stampati a quelli operati, da semplici tinte unite sino a diventare un dipinto da sfoggiare tra camicia e giacca. Ma la cravatta, in mostra in più di trecento varianti di forma e colore rigorosamente in seta made in Como, ha saputo travalicare anche i suoi confini naturali e diventare di legno, di plastica e metallo: da Bruno Munari a Enrico Bay La spina dorsale di un uomo è diventata strumento di ricerca, di provocazione ma anche di emancipazione, tanto è vero che già dal 1926 le Flapper girl vestite da Madeleine e Madeleine indossano smoking maschili con le imprescindibili cravatte.

Artigianalità e maestria al Museo della Seta sono raccontate anche dietro le quinte: dalle fustelle in metallo che sembrano trappole per orsi alle fibre utilizzate per imbottirle, dalle cuciture sino alle cravatte realizzate con stoffe di recupero, accostando materiali e colori che creano corolle di nuances inaspettate. Ma la cravatta è segno distintivo anche per come si annoda: del centinaio di nodi possibili (alcuni imperdibili nella loro complessità) il Museo della Seta offre un campionario storico dei più illustri personaggi protagonisti del ventesimo secolo che hanno legato al loro carisma un particolare nodo che li ha rappresentati. La spina dorsale di un uomo è un punto esclamativo di fantasia e di creatività espressa anche come fenomeno di land art: in occasione del passaggio a Como dell’Edizione 102 del Giro d’Italia anche i monumenti di Alessandro Volta e di Giuseppe Garibaldi non si sono fatti mancare una gigantesca cravatta rosa nel nome della manifestazione ciclistica.

In chiusura, Paolo Aquilini ha voluto ricordare due appuntamenti importanti legati alla mostra: domenica 27 marzo, si terrà, alle ore 16, una conferenza a cura di Antonella Fontana, mentre domenica 3 aprile Alessandra Pedroncelli darà vita ad un vero e proprio Tie Show.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del Museo: dal martedì alla domenicadalle 14 alle 18.