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D’Amore e Guerra, in scena a Torno lo spettacolo ispirato ad Addio alle Armi di Hemingway

30 marzo 2022 | 15:00
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Domenica 3 aprile, Torno ospiterà la piéce teatrale “D’Amore e Guerra” di Teatro in Mostra, ispirata al romanzo di Ernest Hemingway

Domenica 3 aprile, alle ore 16, in Piazza San Giovanni a Torno (in caso di maltempo presso la palestra delle scuole medie) L’Associazione Culturale Teatro in Mostra porterà in scena lo spettacolo dal titolo D’Amore e Guerra, un progetto teatrale di e con Laura Negretti e Gustavo La Volpe, liberamente ispirato al romanzo Addio alle armi di Ernest Hemingway, per la regia e drammaturgia di Marco Filatori, le scenografie e il progetto luci di Armando Vairo, la direzione tecnica di Donato Rella.

D'amore e guerra - Teatro in Mostra - Addio alle Armi - Ernest Hemingway

Addio alle armi è la storia di amore e di guerra che Ernest Hemingway aveva sempre sognato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano; un groviglio inestricabile di finzione e realtà. L’unico elemento certo è un forte sentimento antimilitarista e antiguerrafondaio, un profondo orrore per una guerra fatta di continui assalti a trincee inespugnabili e il disgusto per battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica e vanità.

D'amore e guerra - Teatro in Mostra - Addio alle Armi - Ernest Hemingway

L’apparente insensatezza, o meglio l’inopportunità della storia d’amore tra Frederick e Catherine acquisisce un valore primordiale nel momento in cui diviene una rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. Una condanna senza appello di quanto d’inumano appartiene alla guerra. Ma non bastava il punto di vista esterno, oggettivo e forse anche un po’ freddo, dello scrittore americano. È stata forte l’esigenza di inserire una vicenda umana più vicina, uno sguardo italiano e patriottico. Per questo motivo, alla storia del protagonista di “Addio alle armi” è stato scelto di affiancare la storia di Luigi, o meglio del Luigi, che decide di scappare dal suo villaggio in territorio Austro-Ungarico, ma proprio al confine con il Regno d’Italia, per arruolarsi volontario nell’esercito italiano. Si troverà scaraventato, come giovanissimo soldato semplice, in prima linea sul Fronte orientale dove verrà travolto dalla cruda realtà della guerra. Una guerra fatta di trincee inespugnabili e battaglie assurde volute da generali imbevuti di retoria patriottica e vanità. Un ragazzo come tanti che ha un solo sogno, semplice e immenso; uscire vivo dalla guerra e sposare, in un’Italia finalmente pacificata, la ragazza che ama sotto la bandiera che ama. Due drammatiche vicende umane messe a confronto, due destini che corrono apralleli quello di Henry e quello del Luigi; una è il negativo del’altra, una sorat di nemesi sullo sfondo della disfatta di Caporetto.

D'amore e guerra - Teatro in Mostra - Addio alle Armi - Ernest Hemingway

La scelta registica è stata quella di svolgere la narrazione su due piani, quello personale dal punto di vista dei quattro amanti in lotta contro tutto e tutti, e quello storico. Finzione e realtà, da una parte la storia romanzata e dall’altra i crudi resoconti di una guerra che di grande ebbe solo il nome. Si parte nel 1915 per poi arrivare rapidamente al 1917, l’anno cruciale, l’anno della svolta: la disfatta di Caporetto con la vergogna e la rabbia, la rivoluzione bolscevica, la decisiva entrata in guerra degli Stati Uniti e finalmente, la rimozione del criminale e incapace generale Cadorna a capo del Regio Esercito, sostituito dal ben più abile Armando Diaz. Fino ad arrivare all’estate del 1918, quando i soldati italiani finalmente respinsero l’ultimo attacco degli Austro-Tedeschi sul Piave e li sconfissero definitivamente a Vittorio Veneto.

D'amore e guerra - Teatro in Mostra - Addio alle Armi - Ernest Hemingway

Una vittoria, certo, ma una vittoria che Hemingway scelse di non raccontare, preferendo mostrare la diserzione del giovane ufficiale americano, durante la ritirata di Caporetto, e il suo ricongiungimento con la donna amata. Due fragili figurine di carta che si stagliano sull’orrore della guerra che, per un attimo, in virtù del loro amore e della loro umanità sembrano essere immuni agli orrori della storia ma che alla fine ne sono travolte. Non c’è lieto fine nella storia che Hemingway ha scelto di narrare, l’amore rimane una semplice aspirazione, la felicità viene sconfitta e la sconfitta è l’esatto opposto di una vittoria.