Taccuino letterario dell’1 aprile 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù
Mistero, adrenalina, intuizione e segreti da svelare: un mix affascinante che solo un genere letterario sa esprimere al meglio: questa puntata di Parolario & Co. parte proprio da qui, dalle atmosfere oscure e cupe del giallo e del noir, con alcuni libri che gli appassionati non potranno di certo farsi scappare.
I suoi romanzi hanno ottenuto in patria diversi premi specializzati, ma la fortuna delle sue opere ha attraversato i confini nazionali, con traduzioni in diverse lingue, tra cui l’italiano. Lui è lo scrittore francese Pierre Lemaitre, e nel suo primo noir, nonché l’ultimo che pubblicherà e con il quale desidera dare l’addio al genere, intitolato Il serpente maiuscolo ed edito da Mondadori, conduce un gustoso e cattivissimo gioco al massacro in puro stile Tarantino, in cui dà il meglio di sé con il suo spirito caustico, brillante e impietoso. Scritto nel 1985 e inedito, almeno fino ad oggi, il romanzo ruota intorno alla figura della vedova sessantatreenne Mathilde Perrin, che abita con il suo dalmata in una villetta a Melun, non lontano da Parigi. Nessuno mai sospetterebbe che dietro quella donna elegante, curata e un po’ sovrappeso si nasconda un sicario. Implacabile, precisa, addestrata fin dalla prima giovinezza, Mathilde non sbaglia un colpo e porta a termine a sangue freddo tutti i compiti che il comandante – suo superiore ai tempi della Resistenza – le affida. “Mathilde non ha mai sprecato una pallottola, solo lavori puliti e senza sbavature. Stasera è stata un’eccezione. Un capriccio. Avrebbe potuto colpire da più lontano, fare meno danni e sparare un proiettile solo, certo.” Sì, perché in effetti da qualche tempo qualcosa non va. Mathilde si lascia un po’ andare a certe crudeltà gratuite per “abbellire” le sue missioni. E inizia davvero a perdere la testa: dimentica di disfarsi dell’arma, sbaglia bersaglio, è convinta che il suo vicino di casa abbia decapitato il suo cane… L’ispettore Vassiliev intanto sta indagando sui suoi omicidi, ha “la testa piena di serpenti” e deve individuare al più presto il serpente maiuscolo, il misterioso assassino che colpisce con ferocia e senza una logica apparente.
Da un assassino ad un altro, con Il dubbio del killer di John Banville, edito da Guanda, un noir elegante, classico e assolutamente coinvolgente, che cattura il lettore pagina dopo pagina fino al drammatico finale. La vicenda qui raccontata parte dalla splendida costa di San Sebastián, in Spagna, dove l’anatomopatologo Quirke si trova in vacanza con la moglie. Una sera, in un locale, intravede un volto familiare: c’è una ragazza che assomiglia come una goccia d’acqua a April Latimer, un’amica di sua figlia. Ma non può essere April, perché lei è stata uccisa dal fratello anni prima, un indicibile scandalo che ha scosso una delle più importanti dinastie politiche irlandesi. Qualcosa non torna. Incapace di mettere a tacere il suo istinto, Quirke fa una telefonata a Dublino alla figlia Phoebe, per chiederle di raggiungerlo e trovare risposta ai suoi dubbi. Anche il sovrintendente Hackett, però, messo a conoscenza del fatto, intuisce che qualcosa non va e chiede all’ispettore Strafford di accompagnare la ragazza. Strafford, protestante di famiglia angloirlandese, con il suo orologio da tasca e il suo completo di tweed, con i suoi modi garbati e distratti e gli Annali di Tacito in mano, sembra la classica figura fuori posto. Ma sotto la giacca ha una pistola, e non è l’unico uomo armato a essere approdato dall’Irlanda sulla costa spagnola: c’è anche un misterioso e implacabile killer a caccia della sua prossima vittima…
È uscito lo scorso 24 marzo, per Paesi Edizioni il romanzo Flop Secret, fortunato esordio di Matteo Castellucci. Una spy story ad alto tasso umoristico, con protagonista un irresistibile (anti)eroe per caso dell’intelligence italiana, destinato a conquistare il cuore dei lettori. Vincitore del concorso letterario INTRIGO 2021, il libro è uno spassoso racconto del mondo dello spionaggio, tra intrighi internazionali, veleni russi e minacce alla democrazia occidentale. Una scrittura brillante, quella di Castellucci, tra cinismo alla Monthy Pyton e scene degne di Una Pallottola Spuntata, con battute fuori luogo che condiscono un romanzo di spionaggio pieno di colpi di scena e tutto da scoprire. Il protagonista è Francesco Barbarossa, un giovane agente finito quasi per sbaglio ai servizi segreti italiani dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) che, proprio come un novello Austin Powers si aggira per Berlino, Londra e Parigi, confrontandosi con le sfide geopolitiche degli ultimi anni, dallo scontro tra Russia e Occidente all’ondata dei movimenti populisti. Con l’intelligence costretta a fare i conti con la spending review, e i servizi russi pronti a tutto pur di destabilizzare l’Europa, il nostro finirà catapultato al centro di un intrigo internazionale, schivando avvelenamenti, rischiando di essere pestato da un gruppo di Gilet Gialli e sventando un complotto in maniera a dir poco rocambolesca.
Una pistola sul comodino, con due colpi mancanti, un cadavere sul materasso inzuppato di sangue con un foro alla tempia. Sono passati 29 anni da quella mattina di luglio 1993, quando Antonio Di Pietro, punta di diamante del Pool di Mani Pulite, entrando nella camera da letto di Palazzo Belgioioso a Milano, trovò Raul Gardini riverso sul letto in accappatoio. Un caso ancora attuale e che fa discutere, quello della morte del “Corsaro”, una parabola, quella di Raul Gardini, raccontata da Elena Stancanelli nel libro Il tuffatore, edito da La Nave di Teseo, un romanzo che narra di una generazione scomparsa, fatta di uomini sconfitti dalla storia, fieri del loro coraggio, arroganti, pronti a rischiare fino all’azzardo. Uomini a cui era difficile resistere. Raul aveva imparato da ragazzino a tuffarsi dal molo di Ravenna. Bello, seduttivo, sempre abbronzato, erede acquisito di una delle più potenti famiglie industriali italiane, aveva l’ambizione di cambiare le regole del gioco e la spregiudicatezza per farlo. Spinto dal desiderio, dall’ossessione di andare più dritto e veloce verso la risoluzione di qualsiasi problema. La vicenda di un imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo entra nella vita e nei ricordi della scrittrice, intreccia le canzoni di Fabrizio De André, si muove sullo sfondo di una provincia romagnola tra fantasmi felliniani, miti eroici, ascese improvvise e cadute rovinose. Intorno, i sogni di gloria di un paese che guarda all’uomo della provvidenza con speranza prima, e con sospetto poi. Fino a quando tutto crolla. E il tuffatore resta lassù, da solo, sospeso in volo tra la vita e la morte.
Ma quali sono i libri noir italiani assolutamente da non perdere? Ecco i dieci titoli più votati in un sondaggio promosso dal gruppo Facebook Book Advisor nel 2020. Consigli dei lettori, per lettori. Prendete carta e penna e segnatevi quelli che vi mancano:
10. I milanesi ammazzano al sabato di Giorgio Scerbanenco, edizioni Garzanti
9. Il metodo del coccodrillo di Maurizio De Giovanni, edizioni Einaudi.
8. Appunti di un venditore di donne di Giorgio Faletti, Dalai Editore.
7. Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo, edizioni Einaudi.
6. Il buio dentro di Antonio Lanzetta, edizioni La Corte Editore.
5. Piove deserto di Ciro Auriemma e Renato Troffa, edizioni Dea Planeta.
4. I ragazzi del massacro di Giorgio Scerbanenco, edizioni Garzanti.
3. Le verità dell’alligatore di Massimo Carlotto edizioni E/O.
2. Almost blue di Carlo Lucarelli, edizioni Einaudi.
1. Io uccido di Giorgio Faletti, edizioni Sperling & Kupfer.
Prima di chiudere il nostro appuntamento di oggi, e dopo tanto parlare di misteri e delitti, dobbiamo darvi una di quelle notizie che ci riempiono il cuore di gioia: finalmente riprendono gli appuntamenti in presenza di “Aspettando Parolario” e il primo, che si terrà il prossimo 13 aprile, alle 18, nella suggestiva cornice del Foyer del Teatro Sociale di Como, avrà come protagonista un ospite d’eccezione, Marco Sammicheli, direttore del Museo Design Italiano di Triennale Milano, che presenterà il suo libro Danish Diaries, edito da Humboldt Books. Una sorta di “diario dei diari”, ricco di fotografie, dove l’autore racconta di italiane/i in Danimarca e di danesi nel Belpaese: incontri, storie e personaggi tra due civiltà, due modi di vivere solo in apparenza distanti. Italia e Danimarca nell’ultimo secolo hanno scambiato merci, prodotto opere cinematografiche e artistiche, ma soprattutto hanno ospitato vicendevolmente una comunità di persone che hanno dato vita ad alcuni dei capitoli meno conosciuti dell’industria culturale europea. L’autore sceglie una forma diaristica per raccontare i suoi incontri e i suoi viaggi in Danimarca: non solo Copenaghen ma anche Snekkersten, Espergaerde, Humlebeak, Helsingør, Hou, Aarhus, Ebeltoft, Herning, Aerø e altre località minori. È dunque il libro di danesi che hanno trovato sapori e luce in Italia e di italiani che hanno trovato volti, parole e ispirazioni in Danimarca. Fra i due paesi hanno vissuto le loro avventure creative, dato forma ai loro ideali, alle loro idee e sfide, costruendo alcuni dei capitoli meno noti dell’industria culturale europea. C’è quindi molta arte, come pure design, architettura e teatro di protagoniste/i del ‘900 e della contemporaneità.
L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria da effettuare sul sito del Teatro Sociale.
A cura di Alessia Roversi
