Renato Papa e il suo “Diario Criminale” al Carducci

Venerdì 8 aprile, il noto penalista Papa terrà la conferenza dal titolo “Diario criminale. Storia sociale della delinquenza, dal 1968 a oggi”
Venerdì 8 aprile, alle ore 18, presso la Sala Musa della Associazione Giosué Carducci di Como, in viale Cavallotti 7, si terrà la conferenza di Renato Papa, noto avvocato penalista in Como e presidente onorario della Associazione G. Carducci, dal titolo: Diario criminale. Storia sociale della delinquenza, dal 1968 a oggi. nell’ambito del piccolo ciclo di incontri intitolato De Maleficiis (denominazione statutaria, nel Medioevo, dell’Ufficio del criminale).
Renato Papa, Presidente dell’Associazione Giosue Carducci dall’anno 2017 al 2020 e oggi Presidente Onorario, è nato a S. Pietro Sovera di Carlazzo nel 1943 e vive da sempre a Como. Avvocato, presidente del Centro Studi di Diritto Penale Europeo, già Presidente ed ora Presidente Onorario della Camera Penale di Como e Lecco, è stato docente di diritto penale e processuale penale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università dell’Insubria, membro del Comitato di Etica dell’Azienda Ospedaliera S.Anna di Como e del Consiglio dell’ordine degli Avvocati e Procuratori di Como. Presidente di Commissione ad esame di avvocato presso la Corte d’Appello di Milano, ha vinto, nella sezione Il Baule della Memoria, l’edizione 2018 del premio letterario Antonio Fogazzaro, ed è autore di numerosi articoli su problemi di diritto penale e di deontologia della professione forense.
La conferenza di Papa mira ad illustrare i luttuosi tempi che stiamo vivendo, e che forniscono spunto per un vivido sguardo retrospettivo sul cinquantennio precedente, in cui varie mode criminali si sono avvicendate, flagellando anche il territorio Lariano, come ondate rabbiose squassanti un tessuto sociale stralunato e ferito, sconcertato e impotente dinanzi all’amara visione dell’arrancare giudiziario e alla confusione dei valori fondamentali per la civile convivenza. Renato Papa, esponente “superstite” di una irripetibile generazione di avvocati, nonché testimone qualificato e protagonista di quella convulsa e tribolata stagione, i cui disastri non hanno ancora esaurito la loro nefasta virulenza, traccia una linea narrativa vibrante ed autentica, strettamente legata al nostro territorio. Egli rievocherà, con incancellabile emozione, la cupezza, le insicurezze e le paure di quel cinquantennio, lo sgomento della tranquilla collettività comasca dinanzi al susseguirsi incontenibile di episodi delinquenziali tanto drammatici e spesso feroci, quanto inediti. Episodi non frutto di individuali e, spesso, occasionali scelte criminali, ma espressione di una cultura dell’illecito sempre più diffusa e radicata in gruppi devianti, generatasi a partire dal fatidico (o famigerato) “sessantotto”. Sarà un rievocazione puntuale ed incalzante che sgranerà i tempi di un drammatico passato, la cui lugubre memoria aiuterà, forse, a sopportare l’iniquità del presente.