Mercati e inflazione: facciamo il punto sugli asset da tenere d’occhio

Il nuovo anno ha consegnato ai risparmiatori mercati caratterizzati da un sentiment completamente differente rispetto a quello che ha permesso, fino alla fine del 2021, di realizzare performance estremamente positive sulle principali asset class.
Infatti, tutte le incognite con cui sembrava si potesse convivere senza grosse difficoltà, di punto in bianco sono diventati enormi problemi che hanno contribuito a deteriorare il quadro macro economico e ridimensionare, di conseguenza, le prospettive di crescita delle piazze finanziarie.
Naturalmente l’elemento che più di ogni altro ha contribuito a tale cambio di paradigma è l’inflazione che, con pochissime eccezioni a livello globale, è passata da fenomeno transitorio a fenomeno strutturale e fuori controllo.
I suoi effetti hanno ripercussioni sia sul ciclo economico sia nel settore degli investimenti: l’aumento dei prezzi, infatti, ha già provocato una contrazione dei consumi, causando un effetto domino sui dati di bilancio delle aziende e su un comparto azionario già sotto pressione.
La dinamica inflattiva, inoltre, rappresenta un problema per il risparmio personale, in quanto le Banche Centrali, per fronteggiare questa emergenza, sono costrette a irrigidire le politiche monetarie, impattando negativamente sul mercato dei bond: il venir meno delle tradizionali correlazioni inverse tra reddito fisso e comparto equity non consente di strutturare un corretto bilanciamento dell’asset allocation strategica.
Investire sul mercato grazie a servizi di informazione finanziaria indipendente
Ovviamente il rischio di una svalutazione in termini reali del capitale costituisce un disincentivo a indirizzarsi verso gestioni di liquidità per periodo di tempo prolungati.
È palese, allora, come l’attuale congiuntura richieda un elevato livello di attenzione nella pianificazione delle strategie di investimento, ricorrendo eventualmente al supporto di professionisti del settore.
In quest’ambito, merita una citazione particolare investitore strategico, portale di informazione finanziaria indipendente che eroga servizi di consulenza concepiti proprio per fornire un plus ai risparmiatori anche in fasi complesse come quella attuale.
Il team di analisti e consulenti finanziari indipendenti, che coordina la struttura, mette a disposizione degli utenti numerosi dispositivi che vanno ad integrarsi con la definizione dell’asset allocation, elaborata in base al profilo di rischio dell’investitore e del suo orizzonte temporale.
I sottoscrittori, nella fattispecie, possono consultare analisi indipendenti delle varie piattaforme di negoziazione, fruire di contenuti audiovisivi attraverso webinar, analisi e approfondimenti sui mercati, ricevere newsletter settimanali e report trimestrali. Il tutto con la trasparenza tipica dell’informazione finanziaria indipendente.
I vantaggi della consulenza finanziaria indipendente
Uno dei principali vantaggi della fruizione dei servizi di informazione indipendente risiede proprio nel fatto che ciascun investitore, ancora prima di definire la personale pianificazione finanziaria, è già al corrente di tutti i costi che dovranno essere sostenuti.
Infatti, il professionista, che non ha vincoli con mandanti e che opera senza conflitto di interessi, può costruire un’allocazione di portafoglio selezionando gli strumenti finanziari più funzionali non solo sotto il profilo dell’efficienza, ma soprattutto sotto quello dei costi, in particolare quelli relativi alle commissioni di gestione dei fondi – abitualmente sono utilizzati gli ETF che non prevedono fee di sottoscrizione.
Un altro aspetto molto interessante di questa modalità di investimento riguarda il fatto che il risparmiatore non ha la necessità di aprire un nuovo conto per aderire alle proposta formulata dal professionista indipendente.
Infatti, se il profilo commissionale non costituisce un impedimento per la costruzione della strategia di investimento i clienti possono mantenere in essere tutti i rapporti già attivi ed eventualmente integrarne altri più adatti al tipo di operatività, richiesta da specifiche asset class che vanno a formare l’allocazione di portafoglio.