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Davide Alogna e Apulian Youth Symphony Orchestra: la grande musica sinfonica conquista l’Arena del Sociale

5 luglio 2022 | 09:00
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Davide Alogna e Apulian Youth Symphony Orchestra: la grande musica sinfonica conquista l’Arena del Sociale

Un concerto straordinario con musiche di Mendelssohn-Bartholdy, Bernstein e Stravinskij eseguite dal violinista comasco accompagnato dalla AYSO. Biglietti disponibili

Il Festival Como Città della Musica è la vetrina estiva di quanto il Teatro Sociale propone durante la stagione: opera lirica, danza, prosa e, lo dice chiaramente il titolo stesso, musica. Il concerto di Famoumata Diawara scalderà l’Arena giovedì, mentre venerdì 8 luglio l’appuntamento è con il violinista comasco Davide Alogna insieme all’Apulian Youth Symphony Orchestra, in arrivo direttamente da Vienna dove ha vinto il primo premio della categoria Orchestre Sinfoniche Giovanili al  Concorso Internazionale Summa cum Laude. Il prestigioso concerto in programma per la quindicesima edizione del festival comasco all’Arena del Sociale, sarà guidato dalla bacchetta della Direttrice Teresa Satalino.

L’orchestra AYSO riunisce a Bari 70 giovani musicisti, eccellenze provenienti da tutta l’Italia. Al suo quarto anno di attività, AYSO è un prezioso trait d’union tra il mondo dell’Alta Formazione Artistica e Musicale e il mondo professionale. L’orchestra vanta prestigiose collaborazioni con musicisti d’eccellenza e la partecipazione ad importanti Festival internazionali. Inizialmente rivolto solo a giovani musicisti pugliesi, per limitare il fenomeno dell’emigrazione dei talenti fuori Regione, il progetto di AYSO non solo ha consentito a tanti giovani pugliesi di vivere occasioni di alta formazione nella loro terra, ma addirittura di attrarre talenti da tutta l’Italia, diventando un punto di riferimento in ambito orchestrale a livello nazionale.

L’Apulian Youth Symphony Orchestra ha appena trionfato al prestigioso Concorso Internazionale Summa cum Laude conquistando la giuria internazionale e vincendo il primo premio della categoria Orchestre Sinfoniche Giovanili. Il contest si è svolto ad inizio mese a Vienna presso il Musikverein, famosa sala da concerti dove si tiene ogni anno il concerto di Capodanno e dove si sono esibiti i più importanti direttori e musicisti del mondo. I giovani musicisti di AYSO sono stati ambasciatori della Puglia e dell’Italia in un evento di portata internazionale e all’insegna dell’eccellenza artistica, che ha visto la partecipazione di orchestre, cori, ensembles, direttori e maestri provenienti da tutto il mondo, in competizione tra loro ma uniti dal linguaggio universale della musica.
Orgoglio tutto italiano AYSO, unica orchestra italiana a concorrere nella sua categoria, ha convinto i membri della giuria composta da musicisti e direttori di fama internazionale, i quali non solo hanno conferito il massimo riconoscimento, ma ne hanno lodato anche la scelta del repertorio e la qualità dell’esecuzione sbaragliando la concorrenza. Questo straordinario successo è da attribuire certamente all’eccellente lavoro di tutti i componenti dell’Orchestra, ma anche e soprattutto all’infaticabile dedizione al progetto da parte della Direttrice Artistica Teresa Satalino, che ha a lungo curato ogni minimo dettaglio della formazione artistica dei musicisti e della preparazione a questo concorso. In questo si è avvalsa della preziosa collaborazione di tutor e coach prime parti delle più importanti orchestre europee.

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CONCERTO ALL’ARENA DEL TEATRO SOCIALE DI COMO
La serata si apre con il Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 (MWV O14) di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847). Destinatario di questo concerto, assai popolare, fu un carissimo amico di Menndelssohn, il violinista Ferdinand David, che durante la lunga gestazione del lavoro (1838-44) dette più volte consigli al compositore per quanto riguardava la stesura della parte solistica, e ne fu poi il magistrale interprete quando Mendelssohn stesso diresse la prima esecuzione del lavoro il 13 marzo 1845, al Gewand-haus di Lipsia. Il Concerto per violino op. 64 deve la sua fortuna soprattutto alla fascinosa invenzione tematica e al brillantissimo rilievo della parte del solista, bilanciato dalla felicità della scrittura orchestrale. Altrettanto importanti sono però le caratteristiche formali del concerto, in cui l’originalità di un grande protagonista della stagione romantica convive con la sicurezza costruttiva di un degno erede dei classici. Dietro l’irregolarità dei tre movimenti fatti succedere senza pause (con un breve Allegretto per collegare l’Andante al finale) o dell’ardito ingresso del violino solista già all’inizio del primo tempo, dietro allo slancio lirico che percorre ininterrottamente l’opera quasi fondendo ogni schema formale in un’unica bruciante offerta espressiva, si rivela altresì un’attenta saggezza artigianale. Anche proposte tematiche indimenticabili come quelle su cui è costruito il primo movimento, anche il lirismo commosso e fluente dell’Andante, nonché il virtuosismo aereo e fantastico del finale si compongono infatti in un insieme di raro equilibrio, sotto la conduzione di una mano sagace.

Si passa poi a due brani di Leonard Bernstein (1918-1990).
Nella brillante Overture per orchestra, che apre il primo dei due atti che compongono l’operetta Candide, non mancano citazioni dei grandi compositori come Rossini, Gounod e Gilbert e Sullivan, arricchite da una gioiosa parodia sulle convenzioni dell’alta cultura europea. L’Overture divenne rapidamente il lavoro orchestrale più popolare e più eseguito del suo compositore. La traboccante vitalità dell’apertura è marcata dalla fanfara degli ottoni, cui succede una breve frase degli archi, ripresa da tutta l’orchestra con grande varietà di impasti timbrici e cambi di ritmo fino al frizzante crescendo rossiniano in chiusura.
A seguire la Suite per orchestra. Composta nel 1956 dal grande direttore d’orchestra statunitense Leonard Bernstein sulla base dell’omonima novella di Voltaire del 1759, l’operetta Candide venne eseguita per la prima volta la versione originale su libretto di Lillian Hellman a Boston, nel Colonial Theatre. Nonostante il considerevole talento della librettista Lillian Hellman, del paroliere Richard Wilbur, del compositore Leonard Bernstein e del regista Tyrone Guthrie, a sceneggiatura aveva seri problemi drammatici e la musica fu considerata troppo sofisticata per i gusti di Broadway. Dopo essere stata ulteriormente perfezionata, l’operetta di Bernstein è ora ampiamente considerata come una delle sue migliori partiture scritte per il teatro. Una sofisticata varietà di stili che vanno dal tango e dai riff jazz alle danze europee come la gavotta, la mazurka, la schottische e il valzer, catturano brillantemente il tono cinico della satira originale di Voltaire, che deride allegramente coloro che credono compiaciuti che questo sia “il migliore dei mondi possibili”. Candide è un giovane che vive protetto nel “migliore dei mondi possibili” del suo mentore il dottor Pangloss. Questo principio ottimista viene messo alla prova dal confronto con la realtà, quando Candide vive ogni sorta di avventura fino alla finale accettazione della condizione umana del mondo.

Si chiude con Igor Stravinskij (1882 – 1971) e L’uccello di fuoco, seconda Suite (versione del 1919)
Sergeij Diaghilev, straordinario impresario e fondatore dei Balletti Russi a Parigi, aveva immaginato per il culmine della sua stagione del 1910 una nuova produzione che presentasse una colonna sonora completamente nuova. A sorpresa offrì l’incarico a Igor Stravinsky, allora poco più che ventenne. Lo scenario, ideato in parte da Fokine, il coreografo dello spettacolo, attingeva all’antico folklore russo e racconta la caduta di una potente figura del male simile a un orco, Kastchei, attraverso l’intervento di un bellissimo uccello raro. L’uccello di fuoco miracoloso è così chiamato per le sue belle piume, che brillano e guizzano come fiamme. Il perfido Kastchei cattura belle principesse rendendole prigioniere mentre trasforma in pietra i cavalieri che arrivano per salvarle. Il principe ereditario Ivan, il protagonista, chiede l’aiuto di Firebird per distruggere Kastchei e liberare le sue vittime. La partitura fonde la magia orchestrale che Stravinsky aveva appreso quando era studente di Rimskij-Korsakov con la vitalità della musica popolare russa per creare un’atmosfera abbagliante ed evocativa. Nella sua carriera successiva, Stravinsky ritornò diverse volte sulla partitura, creandone diverse versioni da concerto da lui stesso dirette. La più popolare è la seconda di queste suite, la versione del 1919, che utilizza meno della metà della partitura del balletto originale e semplifica parte della sua orchestrazione.
La suite si apre con un’evocazione spettrale, a bassa voce, del regno magico di Kastchei. Nel suo giardino illusorio, il principe Ivan incontra l’uccello di fuoco, che è raffigurato con colori opulenti e trilli radiosi. Nella Ronda delle principesse il principe Ivan le osserva mentre eseguono una danza e si innamora di una di loro. Per proteggere Ivan, l’uccello di fuoco lancia un incantesimo su Kastchei e sui suoi mostruosi aiutanti. Spinti in movimento dai ritmi frenetici di Stravinsky, sono costretti a ballare fino allo sfinimento in una selvaggia Danza infernale. Al placarsi della danza interviene una serena ninna nanna, la Berceuse, che fa addormentare l’ipnotizzato Kastchei. Ivan viene incaricato di distruggere l’uovo gigante contenente l’anima dell’orco e il potere di Kastchei svanisce. Un corno solista, che intona la melodia popolare più famosa della partitura, annuncia l’arrivo gioioso della luce del sole. Insieme a Ivan e alla sua promessa sposa, i prigionieri salvati festeggiano con una musica che si gonfia e risuona in un glorioso trionfo.

Biglietti 20€ + prev., in vendita alla biglietteria del Teatro oppure online su www.teatrosocialecomo.it

In caso di condizioni atmosferiche avverse, gli spettacoli potranno avere luogo la sera stessa al Teatro Sociale di Como senza allestimenti scenici. In caso di sospensione dopo l’inizio dello spettacolo, non si avrà diritto ad alcun rimborso.
Ogni settore dell’Arena corrisponde a un settore del Teatro:
▪ chi ha acquistato un biglietto nella I AREA troverà posto in platea/ palchi;
▪ chi ha acquistato un biglietto nella II AREA troverà posto nelle gallerie.

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Arena del Teatro Sociale di Como
venerdì, 8 luglio 2022 – ore 21.30
DAVIDE ALOGNA e AYSO ORCHESTRA

Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 – 1847)
Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 (MWV O14)
Leonard Bernstein (1918 -1990)
Overture to “Candide” for orchestra
1. Allegro molto con brio
2. Più mosso
Leonard Bernstein
Suite for orchestra from “Candide”
Arrangement by C. Harmon
Igor Stravinskij (1882 – 1971)
L’oiseau de feu (L’uccello di fuoco) Seconda Suite (versione del 1919)

Violino solista Davide Alogna
Direttrice Teresa Satalino
AYSO Orchestra