
Sono poche le cose che sono riuscite a rivoluzionare a tutti gli effetti il mondo del lavoro, e lo smart working è una tra queste
Sono poche le cose che sono riuscite a rivoluzionare a tutti gli effetti il mondo del lavoro, e lo smart working è una tra queste.
Flessibile, responsabile e autonomo, lo smart working presenta tantissimi vantaggi e benefici per i lavoratori che ne usufruiscono, ma per essere del tutto efficace devono esserci delle norme che lo regolano.
Ma partiamo dal principio: cos’è lo smart working? A rispondere è il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale dichiara che è «una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività».
Dunque, d’accordo con questa definizione, lo smart working prevede di poter lavorare senza necessariamente recarsi in ufficio, da qualsiasi luogo e senza vincoli orari, concordando modalità e obiettivi con il proprio datore di lavoro.
Quali sono le normative che regolano lo smart working?
Come dichiarato poc’anzi, lo smart working deve essere regolato da norme apposite per rivelarsi realmente efficace.
A regolare quelle sullo smart working è la legge del 22 maggio 2017 n.81 (art. 18-24), chiamata anche Legge sul Lavoro Agile, che sostanzialmente disciplina il lavoro da remoto fornendo le basi necessarie anche per la sua applicazione nel settore pubblico e amministrativo.
Questa normativa in particolare definisce:
- I diritti del lavoratore;
- La durata;
- Il preavviso;
- Il controllo da parte del datore di lavoro;
- Gli strumenti tecnologici previsti;
- Le modalità con cui viene eseguito lo smart working;
- Le misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti;
- La modalità di controllo della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali.
Inoltre, la normativa prevede che ilavoratori in smart working ricevano lo stesso trattamento economico nonché le stesse norme di sicurezza dei colleghi che lavorano in presenza.
Anche il lavoratore agile infatti ha diritto alla tutela prevista in caso di infortuni e malattie professionali, che può essere stipulata con un’assicurazione infortuni sul lavoro.
Vantaggi e benefici dello smart working
Se rispettate tutte le norme stabilite per la corretta adozione dello smart working in un’azienda, i vantaggi sono innumerevoli, sia per le aziende stesse che per i lavoratori.
Per questi ultimi si tratta più di benefici legati ad una stretta soddisfazione personale, dovuta alla possibilità di conciliare in maniera molto più flessibile i tempi della vita privata con quella lavorativa. Ma non solo: abbattendo i costi legati agli spostamenti e valorizzando il tempo a disposizione, il lavoratore ha un miglioramento della qualità della vita che inevitabilmente si riflette sul lavoro.
E proprio a questi fattori si collegano a loro volta i vantaggi per le aziende, che possono beneficiare non solo di un aumento della produttività dei dipendenti, ma anche di una riduzione dell’assenteismo e di una diminuzione dei costi per gli spazi fisici.
Con lo smart working, le risorse umane vengono valorizzate e responsabilizzate, si promuove l’utilizzo di strumenti tecnologici innovativi e si abbattono le differenze di genere.
Il vero vantaggio dello smart working infatti è questo: mette al centro di tutto le persone, e punta sempre di più ad accrescere la fiducia tra lavoratori e aziende.