LacMus, doppio gran finale a Mezzegra e Tremezzo

Domenica 17 luglio si chiude questa edizione del LacMus Festival con un doppio appuntamento, all’alba e al tramonto
Si chiude domenica 17 luglio con un dittico di concerti la sesta edizione di LacMus, il Festival internazionale di musica a Tremezzina.
I due appuntamenti in programma per la giornata finale rappresentano ormai dei must per il Festival. Il primo è l’atteso momento musicale all’alba: alle ore 6 del mattino, a dare il buongiorno al pubblico sulla Terrazza a Lago del Parco di Mezzegra sarà il pianista-compositore americano Dan Tepfer, noto per le sue incursioni fra generi diversi, da Bach al jazz, con un programma interamente improvvisato, che seguirà le suggestioni del sole nascente sul lago. Dopo il concerto, verrà proposta una sessione facoltativa di yoga e sarà offerta una colazione a cura della Pasticceria Tremezzina e della Pro Loco di Mezzegra.
La sera invece la location sarà quella, elegantissima, dei grandi finali, il Grand Hotel di Tremezzo, dove alle ore 19 si esibiranno due giovanissimi fuoriclasse italiani, la chitarrista toscana Carlotta Dalia e il violinista campano Giuseppe Gibboni, vincitore del Premio Paganini nel 2021. Love Duets è il titolo della serata, che promette di chiudere la sesta edizione del Festival all’insegna delle emozioni, confermando l’attenzione che da sempre LacMus rivolge ai giovani che iniziano una brillante carriera internazionale.
Interamente a sorpresa sarà il contenuto musicale del Sunrise Concert, che si svilupperà seguendo il filo dell’estro improvvisativo del compositore Dan Tepfer. Definito dalla stampa francese come un artista “che rifiuta di porsi dei limiti”, Tepfer, nato nel 1982 a Parigi e oggi residente a New York, è un talento eclettico e sperimentatore. Ha suonato e inciso con grandi artisti del mondo del jazz e della musica classica, come Lee Konitz e Renée Fleming. Nel 2011 ha sorpreso pubblico e critici con un album in cui eseguiva le Variazioni Goldberg di Bach e improvvisava su di esse. Il suo video album Natural Machines lo ha invece visto esplorare in tempo reale le intersezioni tra scienza e arte, coding e improvvisazione, algoritmi digitali e ritmo del cuore. Durante il periodo della pandemia, ha proposto quasi 200 concerti online dalla sua abitazione, per una folta community di ascoltatori, ed ha sviluppato una app, FarPlay, per favorire la collaborazione tra musicisti lontani in performance sincrone.
Tra le sue composizioni, che travalicano i confini di genere, il quintetto con pianoforte Solar Spiral per il Ravinia Festival di Chicago, la suite Algorithmic Transform e il concerto per banda di fiati e pianoforte improvvisato The View from Orohena, commissionatigli dall’Orchestra della Guardia del Castello di Praga. Vincitore di prestigiosi premi in concorsi jazz fra cui quello di Montreux, è membro onorario dell’Accademia Americana delle Arti e delle Lettere.

Il secondo appuntamento della giornata, nonché l’ultimo del Festival LacMus 2022, porta in scena una coppia di ventenni italiani, fra i più talentuosi della loro generazione.
Carlotta Dalia, nata a Grosseto nel 1999, ha studiato con Oscar Ghiglia alla prestigiosa Accademia Chigiana di Siena ed è oggi allieva di Laura Young al Mozarteumdi Salisburgo. Ha tenuto il suo primo recital solistico all’età di 12 anni e a 16 anni ha inciso il suo primo cd, intitolato Gran Solo. Nel 2020 ha registrato due nuovi progetti discografici, per DotGuitar, Angelus e Ida Presti complete solo guitar music, allegati e distribuiti dalla rivista GuitArt nel corso del 2021. Angelus prende nome dall’omonima Sonatina a lei dedicata dal compositore Gilardino nell’agosto 2017. Nel 2021 l’etichetta discografica DotGuitar le ha intitolato una collana, la Carlotta Dalia Edition, contenente 3 cd. Partecipa al progetto di Sergio Assad dal titolo The Wall, con artisti del calibro di Yo-Yo Ma. Dall’inizio del suo percorso artistico ha vinto più di 40 premi in concorsi nazionali ed internazionali e si esibisce regolarmente in Europa e Asia.
Altrettanto strabiliante il curriculum del suo partner musicale, il giovanissimo violinista Giuseppe Gibboni, che lo scorso anno ha conquistato l’ambìto Premio Paganini. Classe 2001, ha iniziato lo studio del violino a soli tre anni e a 15 si è diplomato con lode e menzione d’onore presso il Conservatorio di Salerno sotto la guida di Maurizio Aiello. Si è perfezionato all’Accademia Stauffer di Cremona nella classe di Salvatore Accardo, che di lui ha detto: “è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera“. Oggi Giuseppe Gibboni studia con Pavel Berman a Biella e con Pierre Amoyal al Mozarteum di Salisburgo. Nel 2017 ha ricevuto un riconoscimento della Camera dei Deputati dalla Presidente Laura Boldrini in occasione della Giornata Nazionale della Musica e il Premio Internazionale “Charlot” come giovane promessa. Ha inciso un cd con la casa discografica Warner Classics, accompagnato dall’Orchestra Busoni.
Il programma Love Duets non può che prendere le mosse da Paganini, compositore che ha dedicato pagine immortali sia al violino che alla chitarra. Se il violino era per lui lo strumento dell’affermazione pubblica e delle ovazioni, la chitarra, di cui fu pure eccellente virtuoso, rappresenta la dimensione più intima e personale. Il brano di apertura sarà la Sonata concertata in la maggiore per violino e chitarra op. 61, cui seguiranno i
Capricci n. 1, 5 e 24 per solo violino. I Capricci stanno al violino come gli Studi trascendentali di Liszt al pianoforte: si tratta di opere in cui l’autore porta all’estremo le possibilità tecniche e timbriche del proprio strumento. Paganini dedicò i Capricci “Alli Artisti”, intendendo come destinatari i violinisti professionisti di una certa levatura, vista la complessità di queste pagine; è curioso ricordare che, nella sua copia personale, l’autore indicò per ogni Capriccio il nome di un sommo violinista, riservando l’ultimo, il n. 24, a se stesso, con l’ironica didascalia “Nicolò Paganini, sepolto purtroppo”. Paganini ritorna anche, indirettamente, nelle Variazioni sul Carnevale di Venezia per chitarra sola di FranciscoTarrega, virtuoso e compositore spagnolo vissuto fra Ottocento e primo Novecento, che, oltre a scrivere opere originali, si dedicò con assiduità a trascrivere per il proprio strumento pagine di compositori romantici, ampliando così il repertorio della chitarra, a volte snobbata dai grandi autori perché considerata troppo popolare. Echi di Spagna si ritrovano anche nel Capriccio n. 18 dai 24 Caprichos de Goya per chitarra sola op. 195 di Castelnuovo-Tedesco, mentre con Invierno porteño dalle Stagioni di Astor Piazzolla ci ritroviamo nella Buenos Aires seduttiva e drammatica del tango. Si ritorna a Paganini per il gran finale, con una delle pagine per violino più famose di tutti i tempi, La Campanella dal Concerto n. 2, qui presentata in una dimensione cameristica, ma non per questo meno pirotecnica.
LacMus Festival è organizzato da ASSOCIAZIONE MUSICALE E CULTURALE ARS AETERNA
Modalità d’ingresso
SUNRISE CONCERT A MEZZEGRA: Intero 30 euro / Ridotto 15 euro (Residenti a Tremezzina e Sala Comacina e Studenti fino ai 25 anni)
Il Parco si trova in Via Andrea Colombo, 25 in località Mezzegra (Tremezzina). In caso di maltempo il concerto si svolgerà presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Statale della Tremezzina in località Ossuccio (CO). Il prezzo del biglietto include la colazione, offerta dalla Pasticceria Punto e dalla Pro Loco di Mezzegra. Al termine del concerto sarà offerta una sessione facoltativa di yoga meditativo (non sono necessari tappetini né un abbigliamento specifico).
CONCERTO SERALE A TREMEZZO: Intero 50 euro / Ridotto 25 euro (Residenti a Tremezzina e Sala Comacina e Studenti fino ai 25 anni)
Il concerto si svolge all’aperto; in caso di maltempo si terrà nella Sala Conferenze Winter Garden del Grand Hotel di Tremezzo