Via del Doss, I sindacati chiedono di incontrare il Prefetto con urgenza
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Un incontro urgente per discutere della vicenda, tra problematiche di accesso alla struttura di via del Doss e i posti di lavoro a rischio
Un incontro urgente con il Prefetto di Como Andrea Polichetti, per parlare della vicenda del centro comunale di Via del Doss: questa la richiesta che oggi, in una lettera rivolta al Prefetto stesso, al Sindaco Alessandro Rapinese, all’Assessore alle politiche Sociali Nicoletta Roperto e alla Dirigente delle politiche sociali dr.ssa Maria Antonietta Luciani, hanno inoltrato a mezzo stampa le Segreterie confederali CGIL CISL UIL unitamente alle categorie interessate. «Come ha potuto apprendere – si legge nella missiva – la struttura ospita un numero ingente di utenti (oltre 1000 individui), per la maggior parte composti da disabili gravi e gravissimi e soggetti in riabilitazione. La proposta del comune di Como, tesa a rinvenire una soluzione dislocando altrove tale utenza, riguarda una strettissima minoranza e, neppure per questa, rinviene collocazioni idonee. Il centro attende inoltre alle esigenze degli ospiti dell’attiguo centro diurno disabili comunale, anche essi prossimi a sopportare i gravi disagi di altre e non pervenute destinazioni. Come organizzazioni confederali, nel rappresentare interessi diffusi con una particolare attenzione alla popolazione fragile, stiamo lanciando da settimane un grido di allarme. Non dimentichiamo di segnalarLe un’altra problematica di non poco conto, rappresentata dalle nostre categorie degli attivi: la sicura perdita di un numero rilevante di posti di lavoro. Gli occupati presso via del Doss e dipendenti della cooperativa Colisseum (oltre trenta con varie tipologie contrattuali), al 31 luglio rischiano concretamente di rimanere senza lavoro. Ovviamente non tutti potranno essere collocati altrove, e l’alta specializzazione delle mansioni nel caso di specie non aiuterà».
«Abbiamo solo anticipato alcune considerazione che ci auguriamo di poterLe fare di persona – si legge, in conclusione – e che non hanno ottenuto, a nostro avviso, la necessaria considerazione in un recente incontro con l’amministrazione comunale. Buon senso ed interesse pubblico dovrebbero condurre i soggetti decisori verso la soluzione della continuità del servizio, in attesa dell’esperimento della gara pubblica. Lo chiediamo a gran voce unitamente alle associazioni dei disabili con le quali abbiamo interloquito assiduamente in questi giorni».