Guardia di Finanza, scoperti 20 lavoratori in “nero” e 21 irregolari nel comasco
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Proseguono i controlli delle Fiamme Gialle in tema di contrasto del lavoro sommerso: sanzioni per diversi esercizi commerciali del territorio
Prosegue incessante l’impegno della Guardia di Finanza di Como, volto alla tutela della collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Le Fiamme Gialle lariane, nei giorni scorsi, hanno scoperto 20 lavoratori impiegati in “nero” e 21 lavoratori irregolari.
I Finanzieri del Gruppo Como hanno scoperto sei lavoratori in “nero” in un ristorante di Capiago Intimiano e altri cinque in un’attività commerciale di Montorfano. I datori di lavoro di entrambi gli esercizi commerciali hanno provveduto a regolarizzare, immediatamente, la posizione di ciascun lavoratore, pagando le previste sanzioni amministrative, sancite dalla normativa di settore.
A Como, trovati altri cinque lavoratori in “nero” in un bar, in un minimercato e presso due bancarelle, oltre a diciannove lavoratori irregolari impiegati in un ristorante.
I Finanzieri della Compagnia di Erba hanno scoperto, in un ristorante dell’erbese, un lavoratore in “nero” e due lavoratori irregolari. Sempre a Erba, un lavoratore “in nero” era impiegato in un bar e un altro è stato scoperto intento a prestare la propria opera in un salone da parrucchiere. In questo ultimo caso, è stata richiesta la sospensione dell’attività. Infine, un lavoratore in “nero” è stato trovato anche in un bar di Mariano Comense.
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori. Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.