Lugano: tre concerti gratuiti per chiudere “LAC en plein air”




Ultimi spettacoli per “LAC en plein air”, musica, versi, voci e parole nella suggestiva cornice dell’Agorà del LAC Lugano. La quinta edizione si concluderà questa settimana con tre appuntamenti, tutti ad entrata libera, domani, venerdì e sabato no nell’Agorà del LAC con inizio alle ore 21.00.
Giovedì 4 agosto Damir Imamović, una delle voci più rappresentative di Sarajevo, ci farà scoprire la Sevdah, genere musicale, misterioso e affascinante, che molti hanno definito il fado del centro Europa per il suo carattere struggente, malinconico e potentemente espressivo. La passione del cantante bosniaco non è casuale, essendo egli nipote di Zaim Imamović, uno dei nomi che hanno segnato la storia del genere, rendendolo popolare nell’immediato dopoguerra. A Lugano, Damir Imamović vincitore del prestigioso “Best of Europe” Award di Songlines, il magazine di riferimento e “culto” della World Music, sarà accompagnato da Žiga Golob (kemenche) e Derya Türkan (contrabbasso).
Venerdì 5, LAC en plein air ospita Lula Pena una delle voci più interessanti della scena contemporanea, ammirata persino da Caetano Veloso, leggendario interprete della musica brasiliana. Nata e cresciuta a Lisbona, si appropria del fado per andare “oltre il fado” consegnandolo al nuovo millennio con una sensibilità poetica contemporanea, spoglia e disadorna nella sua disarmante semplicità. Artista schiva e introspettiva, Pena canta come in trance, immersa totalmente nella sua musica, nel suo mondo che racconta grazie al fado portoghese, la morna capoverdiana, la canzone francese, la bossanova brasiliana fino al tango argentino, evocando atmosfere afro-arabe e folk americane. Assistere a un suo concerto significa restare rapiti dal suo talento, dal suo timbro vocale ipnotico, accompagnato dal suono della chitarra acustica che suona magistralmente.
Sabato 6 agosto, per finire, Beth e Patricia Carvalho sono le protagoniste di Fado e Saudade, concerto che sancisce la chiusura di LAC en plein air. Madre e figlia, originarie di una famiglia di celebri musicisti capoverdiani, Beth e Patricia porteranno sul palco il loro stile unico, che unisce le percussioni dell’Africa occidentale al fado portoghese, la musica brasiliana e i canti di marinai britannici. Beth con gli inconfondibili dreadlocks suona il cavaquinho, strumento sempre più raro, Patricia omaggia il padre, il chitarrista Alipio Soares, cantando le canzoni che gli ha insegnato nelle notti trascorse nei bar dell’isola di Santiago.