Centro unico di cottura ai privati a Como, no dei sindacati:”Pronti alla mobilitazione”
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La protesta della Cgil:”Nessun coinvolgimento di sindacato e personale. E’ una scelta fatta senza coraggio”
Dopo l’annuncio (video allegato) del sindaco di Como Rapinese di un centro unico di cottura per le mense comunali, gestito da privati, i sindacati dicono di no ed annunciano la loro possibile mobilitazione. “La giunta Rapinese, senza alcun coinvolgimento del personale, ha deciso di affidare la preparazione dei pasti per tutte le scuole, gli asili nido e i centri disabili comunali a un unico centro di cottura gestito dai privati – si legge in una nota arrivata in redazione dalla Cgil -. Questa scelta determina la svendita al privato di un sistema che oggi funziona e offre un servizio di qualità a tutte le bambine e i bambini della città, oltre che garantire lavoro a condizioni dignitose a più di 100 persone”.
“Chiediamo per quale motivo il centro debba essere dato in gestione ai privati – si legge sempre nella nota – e perché, invece, come già proposto anni fa, non possa essere gestito dal personale comunale che ha competenze professionalità e capacità per farlo: basterebbe solo investire di più sulle risorse umane, forse per evitare che ci siano critiche e soprattutto quando il personale è in periodo di riposo legato alla chiusura estiva dei servizi. Ricordiamo che siamo ancora in attesa della convocazione per le due esternalizzazioni della mensa di Sinigaglia e del nido di Lora (in questo nido i pasti saranno preparati dalle cuoche del comune di Como). La giunta Rapinese aveva dichiarato massima apertura al confronto con i dipendenti comunali, ora non può pensare di muoversi senza passare dalla relazione con il personale e il sindacato che li rappresenta. La scelta di esternalizzare le cucine rappresenta una politica senza coraggio che preferisce affidare ai privati quello che risulta più complesso da gestire, ma che in mano al comune fornisce un servizio davvero senza scopo di lucro e senza sfruttamento alcuno delle persone. Come sindacato siamo pronti ad attivare forme di pressione e di mobilitazione che ci permettano di ottenere i giusti spazi di dialogo e confronto con l’amministrazione”.
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