Annunciato in campagna elettorale, ecco la puntuale conferma di un provvedimento che il sindaco di Como Rapinese vuole portare immediatamente: riscuotere le tasse non pagate al Comune di Como in questi anni da parte di una fetta enorme di cittadini:”Stima di almeno 2.800 famiglie che non hanno versato la Tari – dice il sindaco Rapinese in un incontro con la stampa oggi pomeriggio -. A queste vanno aggiunge attività commerciali e persone che non passano dal Comune per le registrazioni come gli studenti universitari, ad esempio. Ecco, lavoreremo anche con l’Agenzia delle Entrate. Da adesso il Comune di Como non farà più sconti. Ed ai cittadini morosi, magari anche per oggettive difficoltà, dico: venite, sanate le vostre posizioni, collaborate…..”. La novità è che da oggi ogni persona che verrà in Comune a Como per effettuare carta d’identità o tessere elettorali sarà subito “dirottato” dalla portineria all’ufficio adiacente (foto qui sotto) per verificare la regolarità dei suoi versamenti: i documenti saranno rilasciati comunque, a prenscindere dallo stato di morosità, la precisazione del Comune. Ma l’invito a sistemare la posizione resterà sempre valido.
Il sindaco Rapinese, dopo l’annuncio degli interventi a Camerlata, passa al contrattacco su Tari ed altre tasse che molto non versano: stima di almeno due milioni di euro di mancati introiti in questi ultimi 20 anni. “Ma per difetto….” aggiunge il sindaco, affiancato oggi dagli assessori Cappelletti, Doria e Lombardi nell’incontro con la stampa.
Linea dell’intransigenza – o in regola con le tasse oppure niente concessione – per l’occupazione del suolo pubblico di bar e ristoranti. Anche qui (video sotto) il sindaco Rapinese è stato categorico.
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