Pediatria Cantù, avviato progetto di assistenza integrata ospedale-territorio

La prima fase del progetto di assistenza integrata ospedale – territorio interesserà i pediatri di libera scelta di Cantù e Mariano
Asst Lariana, attraverso la Pediatria dell’ospedale di Cantù, ha avviato un progetto di assistenza integrata ospedale-territorio con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta, presentato nelle scorse settimane dal dottor Selicorni e dalla dottoressa Maccarrone insieme alla dottoressa Carla Longhi, direttore del Distretto di Cantù-Mariano Comense e la dottoressa Cristina Della Rosa, direttore del Dipartimento delle Cure Primarie di Ats Insubria. In questa fase sono stati coinvolti i professionisti che operano negli ambiti di Cantù e Mariano Comense.
«Spesso il pediatra di famiglia si trova a dover rispondere a quesiti clinici legati ad una sintomatologia sub acuta che meritano un approfondimento attraverso esami e/o valutazioni specialistiche – ha spiegato il dottor Angelo Selicorni, primario della Pediatria dell’ospedale Sant’Anna e direttore del Dipartimento Materno Infantile di Asst Lariana – pur non rientrando in situazioni classificabili con carattere di urgenza e quindi necessitanti di un accesso in Pronto Soccorso, come può essere nel caso di una bronchite febbrile che non passa o di un linfonodo di dimensioni aumentate che non ha risposto ad un primo trattamento antibiotico. Questi sono, però, quesiti che non possono seguire il consueto canale della prenotazione ambulatoriale ed essere quindi rinviati. Da qui l’idea di mettere a disposizione un servizio di accesso rapido preferenziale attraverso appuntamenti dedicati in occasione dei quali, quando possibile in un’unica giornata, vengono eseguiti tutti gli approfondimenti necessari».
«Abbiamo indicato ai pediatri un numero di telefono che possono contattare tutte le mattine, dal lunedì al venerdì – ha aggiunto la dottoressa Rosa Maria Maccarrone, responsabile della Pediatria di Cantù – In questo modo potranno confrontarsi con i medici ospedalieri in merito al quesito clinico e concordare l’iter diagnostico da predisporre. Sarà quindi il reparto ad organizzare gli accertamenti necessari (esami del sangue, visita specialistica, esami strumentali…), concentrandoli, quando possibile e in base alla complessità della patologia, in un’unica giornata e comunicare al collega la data dell’appuntamento».
Il pediatra di famiglia compilerà una specifica impegnativa, attraverso la quale il piccolo paziente potrà usufruire delle diverse prestazioni previste e al termine degli accertamenti verrà redatta una relazione clinica di dimissione, completa degli esiti degli accertamenti effettuati e che sarà messa a disposizione del curante e della famiglia.
«L’obiettivo di questo progetto di assistenza integrata che, se positivo, poi estenderemo a tutto il territorio, è migliorare la risposta alla domanda di cura – ha sottolineato il dottor Selicorni – evitando collateralmente accessi impropri al Pronto Soccorso. I prossimi mesi saranno importanti per capire come proseguire in questa direzione. D’estate, fortunatamente, i casi sono limitati. Era però importante partire e avviare una nuova collaborazione con i referenti del territorio».

Da segnalare anche che, nel corso di queste settimane, grazie al supporto dell’associazione Diversamente Genitori, il reparto di Pediatria e il Pronto Soccorso pediatrico dell’ospedale di Cantù sono stati etichettati con i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), linguaggio spesso utilizzato da bambini con bisogni comunicativi speciali in quanto affetti da problemi cognitivi e/o disturbi dello spettro autistico.
