“Come un agnello condotto al macello”, le parole di don Giusto al funerale di Giuseppe Mazza
Nel pomeriggio le esequie di Giuseppe Mazza, il 76enne ucciso l’11 agosto nella sua auto in via Giussani. Grande partecipazione e commozione
Tante persone e tanta commozione questo pomeriggio nella chiesa parrocchiale di san Cassiano a Breccia dove si è celebrato il funerale di Giuseppe Mazza. Un delitto che ha lasciato senza parole un’intera città; oggi alla solenne celebrazione erano presenti in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Como la vicesindaca Nicoletta Roperto, il presidente del Consiglio Comunale Fulvio Anzaldo e l‘assessore Matteo Lombardi, tra i fedeli anche la consigliera comunale Patrizia Lissi.

Un silenzio assoluto ha accompagnato l’omelia del parroco don RossanoQuercini che ha avuto parole di speranza per i famigliari e per tutti i presenti: «Il Signore ci dice che c’è solo una parola che ci può aiutare e dare speranza ed è: amore. Amore come risposta guardando alla vita. Giuseppe era un uomo buono, silenzioso, che non disturbava e che aveva scelto la sua vita. Solo l’amore può darci speranza e consolazione».

Al termine della cerimonia ha preso la parola don Giusto Della Valle, tra i primi ad intervenire i primi ad intervenire sul luogo dell’omicidio l’11 agosto: «Sul volto di Giuseppe ho visto la serenità, era estremamente sereno come un bambino nonostante il colpo cruento e feroce che l’ha colpito. Mi vengono in mente le parole di Isaia “come un agnello condotto al macello”. Giuseppe era un uomo libero».