Sciopero comparto vigilanza armata e servizi fiduciari, lunedì 29 agosto un presidio a Como
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Dalle 10 alle 12, in via Volta, i sindacati organizzeranno un presidio per sollecitare il rinnovo del contratto del comparto
Lunedì 29 agosto si terrà lo sciopero regionale del comparto della vigilanza armata e dei servizi fiduciari che interesserà anche Como: dalle 10 alle 12, infatti, sarà organizzato un presidio in via Volta, di fronte alla Prefettura. La comunicazione arriva da FILCAMS CGIL COMO, FISASCAT CISL DEI LAGHI e UILTUCS COMO.
«La decisione è stata presa in seguito alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai dal 2015, e dopo il riuscito sciopero nazionale del 2 maggio – si legge nella nota stampa rilasciata dalle sigle sindacali – si tratta di un settore che conta oltre 100mila lavoratori, di cui oltre 20mila in Lombardia, e che vede Como al centro del panorama nazionale: due delle aziende più grandi hanno sede nella nostra città, Vedetta 2 Mondialpol e Sicuritalia. Considerato anche le altre aziende più piccole, il comparto occupa in provincia oltre 2mila lavoratori. I lavoratori si occupano di sicurezza, servizi di sorveglianza, trasporto valori e servizi fiduciari di portierato e guardiania. Inoltre, hanno retribuzioni basse e inadeguate alla responsabilità e al rischio che corrono tutti i giorni. Le basse retribuzioni stanno avendo un effetto anche sulle condizioni di lavoro, poiché c’è carenza di personale mentre i servizi sono in espansione, quindi il personale è costretto a turni massacranti con straordinari che ormai fanno parte della quotidianità. Lo stress è molto elevato, con pericolose conseguenze anche sul tema della salute e la sicurezza dei lavoratori».
«Nonostante il buon esito dello sciopero del 2 maggio – riporta ancora il comunicato – le compagini datoriali non hanno dato sufficienti segnali di apertura per il buon esito del rinnovo del contratto nazionale. Chiediamo salari dignitosi, adeguati alle responsabilità e al rischio che i dipendenti corrono, e condizioni di lavoro migliori con orari che consentano riposo e tempo per la famiglia. Inoltre, come per tutti i servizi in appalto, vogliamo la definizione di norme adeguate per la tutela delle professionalità e dell’occupazione, così da non lasciare migliaia di persone in balia della logica del risparmio e del massimo ribasso. Denunciamo, infine, il silenzio delle istituzioni, che dovrebbero avere un’attenzione particolare per il settore della vigilanza. Si tratta di lavoratori che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica come ampiamente dimostrato durante la fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale».