L'inchiesta

Olgiate, false fatture ed evasione: confiscati 3 milioni ad un commercialista

Il provvedimento, insieme alla misura cautelare personale, è stato eseguito dalla Guardia di Finanza dopo una lunga indagine

evasione e fatture inesistenti a Olgiate Comasco

La Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, a seguito di una articolata indagine, ha eseguito, in data odierna, una misura cautelare personale e la confisca, per un valore stimabile in oltre 3 milioni di euro, nei confronti di un commercialista comasco e di alcune società (una società cooperativa sociale ONLUS, una SRL, una SRL semplificata ed una società cooperativa a responsabilità limitata con sede in Lombardia) da lui gestite o a lui riconducibili.

I reati contestati, commessi da settembre 2015 a giugno 2019, sono quelli di dichiarazione fraudolenta mediante artifici, emissione di fatture per operazioni inesistenti per gli anni 2017 – 2018 e 2019 e sottrazione fraudolenta al pagamento dell’imposte.

Le indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco hanno accertato che il commercialista, quale amministratore unico di una società cooperativa a responsabilità limitata, a fronte di servizi di consulenza fiscale e tenuta della contabilità ed elaborazione paghe, falsificava fatture e contratti, modificandone l’oggetto in servizi di intermediazione finanziaria, così applicando all’importo fatturato una indebita esenzione ai fini IVA. Inoltre, quale amministratore unico di una società cooperativa a responsabilità limitata-SCRL (fino al 20.07.2017) e successivamente di una società cooperativa sociale Onlus, al fine di consentire ad altra società cooperativa a responsabilità limitata, a lui riconducibile, l’evasione sull’IVA e le imposte dirette emetteva, nei confronti di quest’ultima, 4 fatture a fronte di operazioni inesistenti nel 2017, 4 fatture a fronte di operazioni inesistenti nel 2018, 5 fatture a fronte di operazioni inesistenti nel 2019, per un valore complessivo di oltre 1.360.000,00 euro. Ancora, a fronte di un personale debito erariale di oltre 600.000 euro, derivante da una evasione IRPEF per gli anni 2014, 2015 e 2016 ed al fine di occultare al Fisco il proprio patrimonio, trasmetteva al coniuge la totalità delle quote di partecipazione della SRL e della SRLS, sopra menzionate, trasferendo così al coniuge il diritto di proprietà su terreni ed appartamenti ricadenti nel patrimonio delle citate società. Infine, a fronte di un debito erariale di oltre 200.000 euro a carico della sopra menzionata società cooperativa a responsabilità limitata (beneficiaria delle fatture per operazioni inesistenti emesse dal professionista), nella sua qualità di presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa, sottoscriveva polizze assicurative (in cui egli stesso ed i propri familiari comparivano come beneficiari) per un valore pari ad oltre un milione di euro, pagate con assegni tratti dal conto corrente della cooperativa ed intestandole ad altra SRL, cui aveva trasferito l’intero patrimonio familiare.

evasione e fatture inesistenti a Olgiate Comasco

Le indagini hanno riguardato approfondimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza, sulla scorta di quanto emerso nel corso di una verifica fiscale operata dalla Agenzia delle Entrate, resasi necessaria al fine di accertare la natura dell’attività effettivamente esercitata dal professionista, nonché la corretta applicazione dei regimi tributari agevolati riservati dalla legge alle società cooperative e alla ONLUS, già riconducibili al professionista.

E’ stato, pertanto, disposto dal G.I.P., oltre al provvedimento coercitivo, il sequestro finalizzato alla confisca, nei confronti della ONLUS e del professionista della somma di 368 073,31 euro, delle intere quote del capitale sociale della SRL e della SRLS rappresentative dell’intero patrimonio dell’indagato e delle somme ed altri beni della società cooperativa a responsabilità limitata e della persona fisica sino alla concorrenza della somma complessiva di 1.050.000 euro.

 

NOTA MAURO FRANGI, PRESIDENTE CONFCOOPERATIVE INSUBRIA

“Registriamo con grande piacere la notizia dell’indagine operata dalla Guardia di Finanza e dei connessi provvedimenti cautelari emessi dal GIP nei confronti di un professionista locale.
Mai come in questo caso è evidente a tutti una cosa che ripetiamo da tempo: non esistono le “false cooperative” a cui imputare truffe e reati.
Esistono invece i truffatori – a volte falsi imprenditori in questo caso un falso professionista – che utilizzano strumenti societari per commettere reati a danno del fisco e della collettività.
Non è un caso che nella ricostruzione resa pubblica entrino società cooperative e società a responsabilità limitata, società italiane e società estere: meri strumenti per perseguire il proprio lucro personale, evadere le imposte, compiere operazioni fraudolente per occultare l propri patrimoni e sottrarli alla giusta imposizione fiscale.
Nella battaglia contro l’economia della illegalità è bene che tutti facciano la loro parte. Vale per le associazioni di impresa come per gli ordini professionali.
Individuare ed isolare chi opera al di fuori della legge e condurre una battaglia comune per la legalità e la trasparenza dei comportamenti”.

 

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