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Comandante ucciso in caserma, Milia portato in carcere: inchiesta alla Procura militare

29 ottobre 2022 | 18:30
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Il legale del brigadiere che ha sparato contesta la permenenza in cella:”E’ provato, necessita di un supporto psicologico immediato”

Importante novità nell’inchiesta sull’omicidio del comandante della caserma dei carabinieri di Asso Doriano Furceri: passa nelle mani della Procura militare di Verona che proseguirà con gli accertamenti. Il pubblico ministero di Como Michele Pecoraro ha trasmesso gli atti ai colleghi, competenti per materia perché il movente del delitto è considerato legato a questioni di servizio. La Procura militare si occuperà anche della convalida del fermo di Antonio Milia, il brigadiere che ha sparato verso il comandante uccidendolo forse sul colpo. Ma di questo sarà l’autopsia a dare risposte adeguate: capire se Furceri è morto sul colpo dopo i colpi esplosi dal suo brigadiere oppure no.

Dopo l’interrogatorio in caserma a Como e le cure all’ospedale Sant’Anna per le ferite rimediate durante l’irruzione dei reparti speciali dei carabinieri, Antonio Milia nel frattempo è stato portato in carcere al Bassone dove ha parlato a lungo con il suo legale difensore, avvocato Roberto Melchiorre. “Il carcere non è una struttura idonea in questo momento per il brigadiere – ha detto il legale all’uscita dal Bassone. – E’ molo provato, ha la necessità di un supporto psicologico immediato”. Il legale, che non ha escluso anche il ricorso alla perizia psichiatrica come atto dovuto per un giusto accertamento, ha poi annunciato che chiederà alla Procura militare di Verona (competente in tutto dell’inchiesta) il trasferimento del brigariere Milia in una struttura sanitaria adeguata al suo stato di salute attuale.

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