Il Milan agguanta gli ottavi di Champions. La Juve perde ma riesce ad acciuffare l’Europa League

Serata di coppa per le italiane. Nonostante gli stipendi degli allenatori alle stelle, le nostre squadre hanno ancora tanto da dimostrare. Vediamo cosa è successo nell’ultimo turno di Champions League.
Notte di grande calcio europeo quella trascorsa. Il Milan riesce, all’ultima giornata, ad acciuffare gli ottavi di finale di Champions League e lo fa mostrando grande carattere, con una prova sublime di Olivier Giroud. La Juventus, invece, già eliminata dalla coppa, agguanta, nonostante la sconfitta in casa ai danni del Paris Saint Germain, a strappare l’ultimo biglietto per l’Europa League. Si può dire che, fino a questo momento, la stagione dei bianconeri sia fallimentare o ci si può accontentare dell’Europa League per cercare di trovare il bandolo della matassa e tornare competitivi su tutti i fronti?
Molto strano se pensiamo che Allegri, come si evince da questa classifica, è l’allenatore più pagato insieme a José Mourinho (anche lui non esente da colpe in questo scampolo di stagione). I due, appaiati a 7 milioni di euro l’anno e con contratti blindati, hanno mostrato più ombre che luci e non sembrano aver risolto chissà quanti problemi. Certo, i tanti infortuni hanno cambiato un po’ la gestione della squadra ma quello che manca sembra essere l’orgoglio e l’unità che, negli anni, avevano dato tante soddisfazioni. Non mancano, comunque, anche le polemiche rispetto ai tanti soldi spesi dalle società più blasonate per allenatori di grande nome che, però, fino ad ora, hanno dimostrato meno di allenatori meno conosciuti ma in grado di organizzare squadre molto interessanti (pensiamo a Nicola e al fenomeno Salernitana lo scorso anno).
Pioli, l’uomo della Provvidenza colpisce ancora
Discorso differente per Stefano Pioli che sembra essere diventato, per i diavoli rossoneri, l’uomo della Provvidenza. Da semplice traghettatore dopo il flop di Giampaolo, Pioli ha saputo conquistare la fiducia della società a suon di risultati. E c’è da dire che, negli ultimi due anni, il Milan ha cambiato tanto, ha acquistato tanti giovani, ha sfruttato l’immenso talento di Theo Hernandez e di Leao e si è avvalso dell’esperienza di gente come Ibrahimovic e Giroud. Proprio Giroud, infatti, sembra essere determinante nelle sfide che contano e anche contro il Salisburgo ha saputo cogliere le occasioni e tramutarle in gol pesantissimi.
Quello che ci sembra evidente è che, al di là delle grandi qualità dei singoli, Pioli sia riuscito a dare nuova luce al Milan che, tra cambio societario e una rosa completamente rivoluzionata, in pochi anni ha vinto uno scudetto (impensabile fino all’anno precedente) e ha convinto anche i detrattori con un gioco veloce, di alto livello e con delle giocate di fino molto accattivanti. Se pensiamo alle sgroppate di Leao, alla classe di Hernandez o alla compattezza difensiva di Tomori capiamo che il ciclo è appena iniziato e tanto ancora dovrà dare questo cuore rossonero che, da tempo, era un po’ spento. Pioli, che ha appena rinnovato fino al 2025 il suo contratto da allenatore, ci sembra essere l’uomo giusto per dare voce ai desideri dei tifosi che stanno diventando, da qualche tempo, un po’ più esigenti (giustamente) sui traguardi da raggiungere.