Grande emozione

Università Insubria, il Presidente Sergio Mattarella inaugura l’anno accademico nell’Aula Magna

Questa mattina, nell'Aula Magna di Varese, il presidente Mattarella ha partecipato alla cerimonia d'apertura del nuovo anno accademico

«Grazie per essere qui e grazie per essere il nostro Presidente»: la sintesi dell’emozione e della riconoscenza di tutta la comunità dell’Università dell’Insubria nelle parole del Rettore Angelo Tagliabue, al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, questa mattina nell’Aula Magna di Varese, che si è svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei docenti togati, di una rappresentanza degli studenti sul palco e in sala e dei tanti ospiti presenti. Tra le istituzioni che lo hanno accolto, il governatore Attilio Fontana, i prefetti, i senatori, i deputati e i sindaci di Varese e Como, Davide Galimberti e Alessandro Rapinese.

Il Presidente è stato accolto con l’Inno di Mameli cantato dal Chorus Insubria e diretto dal maestro Andrea Gottardello, al pianoforte il maestro Corrado Greco, voce solista il soprano Francesca Lombardi Mazzulli.

Nel suo discorso, il Capo dello Stato Mattarella ha parlato, in particolare, di integrazione: «L’integrazione va costruita continuamente, giorno per giorno, non soltanto perché ora incompleta, ma perché mutano le condizioni e quindi gli oggetti da condurre all’integrazione. Occorre continuare malgrado ogni tanto affiorino illusioni di ritorni indietro, illusioni di tornare a un tempo che non c‘è più di fronte alle sfide che oggi abbiamo in Europa e in ogni parte del mondo. Queste sfide nessun paese è in grado di affrontarle da solo, neppure il più forte economicamente, militarmente e politicamente. Questo è il grande lascito che la generazione dei padri fondatori ci ha consegnato e che è nostro dovere integrare, attuare, costruire giorno per giorno in questo nostro tempo. E per questo è fondamentale il ruolo delle università».

Il Presidente ha poi rivolto agli studenti un pensiero finale: «I giovani avvertono di essere cittadini italiani ed europei insieme. La condizione che Schengen ed Erasmus garantiscono ai giovani era inimmaginabile: ma questa è l’Europa, che dopo essere stata per secoli un teatro di guerre fratricide è diventata un continente di sviluppo, di progresso e di pace, che deve continuare a trasmettere pace anche in un momento segnato dalla guerra. Questo è il nostro compito. Sono importanti gli atenei perché questo compito è affidato ai giovani. Non a caso il compito degli atenei è di occuparsi del futuro dei giovani. Auguri e buon anno accademico».

Il Rettore Angelo Tagliabue, nel suo discorso, ha raccontato l’Ateneo, il suo passato e le sue sfide, mentre il Ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato il ruolo fondamentale che gli Atenei, e quello dell’Insubria in particolare, hanno svolto e svolgeranno per trasmettere i migliori valori europei. La lectio magistralis di Vincenzo Salvatore, professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea, è stata dedicata al tema «Dall’Europa del diritto all’Europa dei diritti». Altri due interventi hanno completato il programma: quello di Margherita Crespi, rappresentante degli studenti nel Senato accademico e quello di Cecilia Pellicanò per il personale tecnico-amministrativo. In toga, in Aula Magna, una rappresentanza del corpo accademico.

Come omaggio istituzionale dell’Insubria, il presidente Mattarella ha ricevuto una scultura unica, creata per l’occasione e donata dall’autore, il maestro Marcello Morandini, artista di fama internazionale che opera a Varese anche attraverso la Fondazione a lui intitolata.

La cerimonia si è conclusa con il Gaudeaumus Igitur: il Rettore Angelo Tagliabue ha seguito la visita del Presidente Mattarella al Palaghiaccio di Varese.

(Foto di Davide Poerio)

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