Spazio Gloria, si va avanti: firmato un contratto d’affitto per altri 6 anni

La decisione è stata presa durante l’assemblea dei soci dell’ 8 novembre: questo permetterà il proseguimento del progetto Spazio Gloria
Il progetto Spazio Gloria prosegue, con la firma di un nuovo contratto di affitto che, per i prossimi 6 anni, garantirà il proseguimento delle attività. Questa è quanto ha deliberato, lo scorso martedì 8 novembre, l’assemblea dei soci del Circolo Arci Xanadù APS, che si è riunita per discutere le criticità e le prospettive dello Spazio Gloria.
«L’Assemblea ha condiviso con noi la volontà di continuare questa esperienza nonostante le incertezze del momento – si legge nella lettera pervenuta oggi ai soci a firma del Consiglio Direttivo – un’esperienza che dura da sedici anni, duranti i quali lo Spazio Gloria è stato un vero e proprio polmone culturale per questo territorio, una realtà tuttora quanto mai viva che merita di vivere e di essere sostenuta. L’Assemblea ha condiviso con noi anche l’ipotesi di investire il capitale acquisito con la campagna Manchi tu nell’aria per interventi finalizzati ad un ulteriore sviluppo del progetto Spazio Gloria».
A questo proposito, il Consiglio Direttivo ha voluto specificare che «Le persone che vogliano ritirare la propria donazione (fatta in occasione della campagna, ndr) potranno farlo scrivendo a arcixanadu@spaziogloria.com indicando come oggetto “richiesta restituzione donazione”. Ci sembra doveroso dal momento che lo scopo delle donazioni era per l’acquisto dello stabile e a qualcuno legittimamente la nuova destinazione potrebbe non interessare».
«Il capitale raccolto, che ammonta a 60.000 euro + 12.000 euro – si legge ancora – è una base non risolutiva ma importante per portare finalmente a compimento gli interventi di adeguamento alla normativa Auditorium e realizzare un’area esterna attrezzata che durante il periodo aprile-settembre di dare più spazio, migliore fruibilità e possibilità di convivialità, nel segno di quel progetto di diversificazione dell’attività che prevede la possibilità di realizzare in modo strutturato nuove attività. Abbiamo davanti 6 anni, un tempo ampio ma definito, un tempo entro il quale dovremo aver costruito una struttura più solida capace di riaprire la partita dell’acquisizione».