Taccuino letterario dell’11 dicembre 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù
C’è aria di neve e profumo di cioccolata calda davanti al camino… due motivi in più per seguire con grande attenzione anche questa puntata di Parolario & Co., ricca di consigli di lettura e, perché no, anche di qualche idea per i vostri regali di Natale. Siete pronti? Allacciate le cinture, aguzzate l’udito e tenete sotto mano carta e penna… vi serviranno!
Partiamo da Immagini, una raccolta di poesie di Arturo Croci con le illustrazioni di Osvaldo Filisetti, per arrivare al ritorno in libreria di La morte del padre, scritto da Alice Ceresa, con ritratto di Alice di Patrizia Zappa Mulas ed edito da La Nave di Teseo, nella collana La tartaruga. Un testo capace di provocare nel lettore una reazione, qualunque essa sia, per via della sua straordinaria potenza narrativa, un racconto breve, lancinante, attraversato da una vena al tempo stesso irriverente, ironica e drammatica. In La morte del padre Alice Ceresa esplora, con gli strumenti di dissezione della realtà e del linguaggio che le sono propri, cosa succede a un nucleo familiare qualunque nel momento in cui la figura attorno a cui esso tradizionalmente sembra riunirsi ed esistere scompare. Seguendo in modo sia corale che individuale le vicende di ciascun personaggio – la figlia maggiore, il figlio maschio, la vedova e la figlia minore (personaggio autobiografico) – l’autrice di questa apparentemente inevitabile disgregazione familiare ci mostra i limiti, le paure inespresse, la banale volgarità del dolore.
Quello che importa a Ceresa è narrare il modo in cui ogni personaggio vive la morte del padre. E dimostrare come, in una grottesca impassibilità, ciascuno di essi rimane fissato e come intrappolato nel proprio ruolo a oltranza, anche dopo l’evento traumatico. Non diverso è, però, il destino riservato al defunto: neanche lui è una creatura sofferente e sopraffatta, dotata di spessore; è solo e soltanto un patriarca.
Davanti al camino, però, non può mancare un buon noir, da leggere, magari, nella penombra invernale: ecco che, provvidenziale, arriva L’angelo custode, edito da Ponte alle Grazie, esordio dirompente del giovane “giallista di razza” Leo Giorda, tra personaggi memorabili, un intreccio avvincente e un ritmo sempre incalzante, sullo sfondo di una Roma vitale e umanissima. La vicenda prende il via da un macabro ritrovamento che sconvolge la tranquilla routine estiva della polizia: bisogna agire in fretta, un delitto del genere non può restare impunito a lungo, chi lo ha compiuto dev’essere fermato, subito. Il vicequestore Giacomo Chiesa ha un indiziato perfetto, ma le cose si complicano quando quest’ultimo per scagionarsi si rivolge al più improbabile degli investigatori privati… Qui entra in scena Woodstock. Maestro elementare, hippie fuori tempo massimo, scapestrato impenitente, Woodstock ha un dono. Quando fa uso di droghe diventa capace delle più acrobatiche deduzioni: uno «Sherlock Holmes tossico», come lo definisce un cliente. E mette le proprie abilità al servizio dei disgraziati, dei derelitti a cui nessuno mai presterebbe aiuto. E così il rigido e incorruttibile Chiesa e il generoso avanzo di centro sociale si troveranno a percorrere le stesse strade, in una vorticosa indagine ricca di colpi di scena.
E poi, che ve lo dico a fare, se fuori fa un inverno freddissimo, è il momento di leggere, o rileggere, Un inverno freddissimo, che inaugura il progetto editoriale della casa editrice Nottetempo dedicato all’autrice Fausta Cialente, una delle più grandi protagoniste del Novecento letterario. Uscito per la prima volta nel 1966 ed entrato nella cinquina del premio Strega, questo grande romanzo corale torna in libreria a più di quarant’anni dall’ultima ristampa, ma conserva immutata la sua forza, confermandosi una splendida testimonianza del primo dopoguerra, di povertà, coraggio e dignità capaci di passare attraverso la vita di una protagonista indimenticabile.
Anche questa settimana ho il grande piacere di ospitare le voci di tre donne, tre amiche che i libri li conoscono bene, e sanno sempre darci i consigli migliori. Partiamo, dunque, da Jessica della Libreria del Ragionier Bianchi, che ci racconta La Nuvola, silent book illustrato da Angelo Ruta ed edito da Carthusia.
E adesso, spazio ai suggerimenti che stimolano l’immaginazione di Valentina della Libreria della Natura, che ci presenta Breve atlante dei fari in capo al mondo, di José Luis González Macías, edito da Einaudi.
Concludiamo con Allegra della Libreria Feltrinellidi Como, che ci invita alla lettura di Shogun di James Clavell, edito da Bompiani.
A cura di Alessia Roversi
