Il colpo

Rapina in un supermercato, quattro di Mariano Comense nei guai: fermati dai carabinieri

Rapina a settembre, la scvolta in queste ore. I militari di Seregno li rintracciano. Ecco come sono finiti nei guai.

Traditi da uno dei complici che non ha buttato i vestiti usati durante il colpo. Arrestati 4 rapinatori accusati della rapina all’Eurospin di Barlassina a metà settembre. I carabinieri della Compagnia di Seregno – come riportano i colleghi di MBNews (Quotidiano online di Monza e della Brianza) –  hanno eseguito nelle ultime ore un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei componenti di un gruppo criminale composto da tre uomini di 45, 40 e 39 anni e una 42enne, tutti residenti a Mariano Comense, che in concorso tra loro lo scorso 15 settembre, armati di coltello, hanno effettuato una rapina in un supermercato in Brianza. Diffusi dai militari anche alcuni fotogrammi (allegati) del colpo. Due di loro in carcere su disposizione del giudice, altri due ai domiciliari.

L’ordinanza è arrivata al termine di un’articolata attività di indagine avviata dalla Sezione Operativa dei carabinieri di Seregno subito dopo la commissione dei fatti e ha permesso di ricostruire che quel giorno gli indagati, dopo essersi portati a bordo di una Fiat Punto di colore bianco dinanzi al supermercato Eurospin di Barlassina, mentre due di essi – il 40enne e la 42enne – rimanevano nel mezzo per garantire la via di fuga, gli altri due erano entrati nel supermercato simulando di essere dei clienti. Poi, dopo aver fatto un giro tra le corsie, si erano avvicinati alle casse e, armati di coltello, avevano intimato alla cassiera di consegnare loro l’incasso per poi, subito dopo, uscire, risalire in macchina e fuggire insieme ai complici nonostante il tempestivo arrivo di una pattuglia. Poi, grazie alle plurime testimonianze, alle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, ai sistemi di lettura targhe e alla localizzazione delle celle telefoniche a cui si sono agganciate le utenze in uso agli indagati, è stato possibile collocarli tutti e quattro sul luogo del reato contestato ed individuarne i compiti.

Infine, la perquisizione che i carabinieri hanno effettuato a casa degli indagati ha permesso di trovare alcuni degli indumenti utilizzati durante il colpo, circostanze che hanno poi trovato riscontro anche nelle intercettazioni ambientali captate dai carabinieri nel corso di in una le quali il 40enne aveva rimproverato al 39enne di non aver buttato le scarpe. E il Gip di Monza, alla stregua delle evidenze di indagine emerse ha ritenuto che a carico di tutti gli indagati sussista un quadro indiziario grave e univoco, tale da configurare la sussistenza del requisito dei gravi indizi di colpevolezza.

 

(foto e ricostruzione dei colleghi di MBNews Monza e Brianza)

 

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