Stay Hungry, al San Teodoro lo spettacolo di Angelo Campolo
Venerdì 13 gennaio, alle 21, il Teatro San Teodoro ospiterà lo spettacolo “Stay Hungry”, incentrato sul tema dell’immigrazione
Venerdì 13 gennaio, alle 21, al Teatro San Teodoro di via Corbetta 7 a Cantù, andrà in scena Stay Hungry – indagine di un affamato, di e con Angelo Campolo, una produzione DAF project per l’ideazione scenica di Giulia Drogo. Vincitore del premio INBOX 2020, del Nolo Milano FRINGE FESTIVAL 2019 e del bando SILLUMINA NUOVE OPERE di SIAE E MIBACT, Stay Hungry è un racconto potente che nasce dall’esperienza personale e quotidiana dell’incontro e dell’ascolto con l’altro e che tratta con leggerezza, ironia e originalità il fenomeno migratorio.

SINOSSI DELLO SPETTACOLO STAY HUNGRY
La compilazione di un ennesimo bando a tema sociale diventa il pretesto per il racconto aperto al pubblico dell’avventura di Angelo, attore e regista messinese, diviso tra Milano e Messina, impegnato in un percorso di ricerca teatrale nel centri di accoglienza in riva allo stretto. Il monito di Steve Jobs, Stay Hungry, risuona in chiave beffarda nel caleidoscopio di storie umane, da Nord a Sud, che attraversano i ricordi di questa autobiografia, in cui vittime e carnefici si confondono, bene e male sono divisi da confini incerti e tutti i personaggi sono segnati, ciascuno a suo modo, da una “fame” di amore e conoscenza, in un tempo di vuoti che diventano voragini. Tre anni di vita, tra il 2015 e il 2018, diventano il racconto di un’Italia che schizofrenicamente ha aperto e poi richiuso le porte dell’accoglienza, lasciando per strada storie, sogni, progetti, relazioni umane avviate al grido (eccessivamente entusiastico) di integrazione. Nel racconto di Angelo, teatranti e migranti si ritrovano insieme, sempre con minor occasione di colmare la propria fame di vita e di senso in una società come la nostra, ritrovando nel gioco del teatro un’arma inaspettata per affrontare la vita.
L’ideazione scenica curata da Giulia Drogo prevede un impianto semplice, come richiesto dallo spettacolo che deve adattarsi in diverse tipologie di spazi. La scena, idealmente divisa in due sezioni, prevede sul fondo un’area di ricerca (tavolo, computer, microfoni, schermo sul quale proiettare il materiale richiesto dal bando che scandisce i capitoli della narrazione) e davanti, in proscenio, a contatto con gli spettatori, lo spazio/laboratorio dedicato al racconto, lì dove i numeri e le fredde categorie burocratiche si traducono in anime, volti, storie, nomi rivissuti da Angelo in un dialogo confidenziale e appassionato con il pubblico.

IL PROTAGONISTA
Angelo Campolo, diplomato alla scuola del “Piccolo Teatro” di Milano. Insieme a Giuseppe Ministeri fonda e dirige la compagnia DAF, distinguendosi per una ricerca improntata su tematiche sociali. Nel 2016 è stato finalista al premio Ubu come “miglior attore under 35”. Con la compagnia DAF è vincitore di numerosi riconoscimenti, tra i quali: il premio “Scintille” ad Asti teatro festival 2013, premio “Giovani realtà del teatro italiano” del CSS di Udine 2017, premio “Sillumina – Nuove opere” SIAE e MIBACT, e il premio IN-BOX 2020. Per il cinema e la televisione è stato diretto, tra gli altri, da Luca Manfredi, Francesco Calogero, Giuseppe Gagliardi, Wim Wenders e Stefano Sollima. Nel 2018, edito da Carocci Editore, è uscito il suo libro “Un codice per la fantasia”, manuale rivolto a studenti e insegnanti, in cui raccoglie le esperienze di dieci anni di lavoro come docente teatrale in scuole, centri di accoglienza e comunità di recupero. Nel 2022 debutta con il suo nuovo lavoro “A te e famiglia – storia di un’esperienza educativa”.
(Foto di Elvio Maccheroni)