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I benzinai “congelano” lo sciopero, ma chiedono precise garanzie al Governo: oggi si decide

17 gennaio 2023 | 07:55
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Daniela Maroni in diretta da noi:”Primo passo, gesto di buona volontà. Ma chiediamo altro: si decide settimana prossima”

Oggi a Roma, come anticipato nel giorni scorsi, il vertice decisivo per capire se revocare lo sciopero di due giorni dei benzinai oppure confermarlo. Nel frattempo l’agitazione prevista per il 25 e 26 gennaio è stata confermata. Le due associazioni sdel settore Fegica e Figisc Confcommercio, unendosi alla FaibConfesercenti, hanno ora confermato lo sciopero, esprimendosi negativamente sul decreto trasparenza nella parte relativa alle sanzioni che richiano i benzinai. Queste – si sottolinea – sono “sproporzionate” perchè seimila euro equivalgono a vendere 180mila litri di benzina, pari a sei autobotti, una settimana di lavoro, ma la sanzione può arrivare anche alla risoluzione del contratto ed alla richiesta di danni da parte della compagnia petrolifera e quindi alla chiusura dell’azienda di distribuzione e questo “non si può accettare”.

Sul caro carburanti continua lo scaricabarile del Governo”, protesta Roberto Di Vincenzo, presidente della Fegica, assieme al presidente nazionale della Figisc Bruno Bearzi, il quale anticipa “se nell’incontro al Mimit non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero”.

I dettagli della vicenda qui sotto. Interessa da vicino, ovviamente, anche il comasco.

Sciopero congelato, ma non annullato. Nel senso che la buona volontà di ambo le parti ha portato oggi la categoria – dopo l’annuncio di ieri dei due giorni di sciopero – a bloccare temporaneamente l’agitazione del 25 e 26 gennaio. “Il 17 – ha spiegato stasera da noi (video allegato) la presidente dei benzinai di Confcommercio Daniela Maroni – le parti si ritroveranno ed allora c ercheremo di avere risposte alle nostre legittime richieste. Intanto – ha aggiunto – è stato riconosciuto che l’aumento non è certo da imputare alla nostra categoria. Un primo passo, ma ora ci aspettianmo anche altro”.

Lo sciopero di due giorni, dunque, resta ancora come una soluzione se le risposte non saranno quelle sperate: per ora lo stop, il video con le spiegazioni di Daniela Maroni in diretta da noi poco fa. Intanto da lei anche una anticipaione: se a marzo la differenza tra Italia e Ticino sarà superiore ai 5 centesimi al litro, farà di tutto per riattivare immediatamente la carta sconto per il comasco.

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