Smart working per i lavoratori frontalieri, scaduto l’accordo. Ma dal Governo arriva un’apertura
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Approvato l’ordine del giorno presentato dal Senatore varesino Alfieri:”Ora si deve accellerare per approvare il nuovo accordo in tempi rapidi”
Proprio mentre termina l’accordo – siglato durante la fase della Pandemia – tra Italia e Svizzera sul telelavoro per i frontalieri (da oggi, infatti, i residenti nella fascia di confine che lavorano in Svizzera non potranno più svolgere la loro attività a distanza), ecco che arriva da Roma una importante novità. Lo fa sapere il senatore varesino del Pd che da sempre si batte per la tuterla dei lavoratori frontalieri: “Approvato il mio ordine del giorno sulla tuterla dello smart working”
“Quando il PD era al Governo, temi come lo smart working erano presidiati e abbiamo impedito che i nostri lavoratori pagassero più tasse – dichiara il senatore varesino Alfieri – Poi è arrivata la destra al Governo e ha deciso di non rinnovare più l’intesa con Berna che tutelava i lavoratori in smart; non so se consapevolmente o per scarsa attenzione al tema. Sono però contento che oggi il governo abbia cambiato idea e che sia stato approvato il mio ordine del giorno, insieme a quello dei colleghi, che impegna il Governo a rinnovare l’intesa con la Svizzera sul lavoro da remoto e a costruire nel frattempo un modello strutturale simile a quanto fatto tra Svizzera e Francia. Adesso però é il momento di passare dalle parole ai fatti – conclude Alfieri – va fatta squadra tra tutti i parlamentari del territorio per spingere il governo ad approvare in tempi rapidi il nuovo accordo così da non penalizzare i lavoratori che utilizzano lo Smart working”