Consegnato all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna il contributo “Io sono Filippo” dalla Canottieri Moltrasio

1 marzo 2023 | 16:14
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Consegnato all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna il contributo “Io sono Filippo” dalla Canottieri Moltrasio

Trasformare un viaggio di dolore in un viaggio di speranza. Questo è stato il signoficato e l’emozione del viaggio che ieri ha portato la rappresentanza di alcune società e persone che hanno conosciuto, amato e pianto Filippo Mondelli all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per portare a medici, ricercatori e soprattutto bambini un contributo importante.

A seguito infatti dell’evento “Io sono Filippo – Remare per la ricerca”, tenutosi lo scorso ottobre a Cernobbio, con una serata musicale, una gara di remoergometri in tante categorie, la vendita delle magliette e dei cd ispirati al campione scomparso nel 2021, per un ricavato di ben 18.000 euro, gli organizzatori hanno voluto consegnare personalmente e simbolicamente l’assegno al centro che ebbe in cura Filippo Mondelli e che continua a fornire l’eccellenza della ricerca delle patologie muscoloscheletriche.

Le associazioni promotori dell’evento, la ASD Cernobbio 2010, le Canottieri Cernobbio, Moltrasio e Lario, con i loro presidenti Alleruzzo, Donegana e Bernasconi e le consigliere Porro e Genna, la Di.Bi di Joas Binda, produttrice del simpatico cd “Voci dall’acqua” con gli atleti azzurri in versione “cantanti”, Giacomo Battaglioli, amico di Filippo e anima del progetto proprio per seguire la volontà del campione, e il papà di Filippo, Guido Mondelli, sono stati letteralmente accolti e guidati nella struttura bolognese fin dal loro arrivo, attraversando la bellezza e la modernità di un fiore all’occhiello della sanità italiana.

Il direttore generale Anselmo Campagna ha presentato innanzitutto il progetto finanziato grazie al ricavato di “Io sono Filippo – Remare per la ricerca”: una borsa di studio per l’aggiornamento del database degli interventi chirurgici eseguiti con la pianificazione virtuale e la stampa 3D nell’ambito dei disordini muscoloscheletrici pediatrici, al fine di evitare il più possibile il ricorso a protesi e ottimizzare le operazioni. Con lui anche l’ing. Chiara Menozzi, titolare della borsa di studio, dalla bella storia professionale e umana, e i dottori Gino Rocca e Giovanni Trisolino, rispettivamente direttore e medico presso la Struttura di Ortopedia e Traumatologia pediatrica e responsabili del progetto che è parte della Rete Apparato Muscolo Scheletrico #RAMS.

A colpire il gruppo comasco è stata soprattutto la cura nell’organizzazione dello IOR di Bolognache mette al centro i piccoli pazienti con una serie di accortezze non solo mediche ma anche relazionali e ludiche che aiutano a rendere quasi normali questi interventi quasi fantascientifici.

Poter vedere e conoscere da vicino la destinazione di un contributo per noi così simbolico dà un significato importante a tutto questo che è stato fatto in memoria di Filippo e che avrà un grande successo finchè sarà fatto in suo nome perché le sue qualità umane si ricorderanno nel tempo” commenta Alessandro Donegana. “Filippo ha portato gioia in tutti noi” continua Nicola Alleruzzo, “è un esempio per tutti i giovani come stile di vita, come sportivo, ma soprattutto per come si affrontano le difficoltà. Oggi, qui al Rizzoli, abbiamo avuto la riprova di come esse si possono affrontare e superare e la possibilità di portare avanti l’opera di Filippo”.

La seconda edizione di “Io sono Filippo – Remare per la ricerca” riparte da Bologna per un nuovo viaggio tra memoria e ricerca.