La lezione del Cappellano del Beccaria:”Non ci sono ragazzi cattivi: noi dobbiamo saperli ascoltare…”
Don Claudio Burgio ha riempito il salone del teatro San Teodoro a Cantù con il suo racconto-testimonianza sui giovani di oggi, baby-gang e musica trap a palla in cella…….
Una straordinario incontro-testimonianza che ha portato decine di persone al teatro San Teodoro di Cantù stasera dopo cena. E non è certo cosa facile per i brianzoli, portarli fuori casa in una umida serata di inizio marzo. Eppure hanno riempito la sala: giovani e genitori, autorità (il sindaco Galbiati, gli assessori Colzani e Cattaneo), carabinieri e polizia locale con i rispettivi comandanti. Un vero pienone stasera a Cantù per sentire la “lezione” sul fenomeno delle baby-gang e del mondo giovanile difficile con don Claudio Burgio, 53 anni, da 17 al carcere minorile Beccaria (come Cappellano), fianco a fianco di adolescenti problematici e con spesso dei gravi reati alle spalle. Uno spaccato netto e crudo della vita di oggi raccontato da chi lo vive sulla sua pelle. Don Claudio non è solo il Cappellano del Beccaria, ma da oltre 23 anni nelle comunità Kayros al fianco di ragazzi.
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Una sala attentissima alle parole di don Claudio. Che è andato (video sopra) dritto al punto:”I giovani e gli adulti di oggi ? Posso dire che la cultura della prestazione è finita, sepolta…”. Poi (video qui sotto) la sua testimonianza più diretta: interagire con i giovani in cella, in comunità. “Mi sono messo in modalità di ascolto….”.
Ascoltare i giovani di oggi finiti nei guai – ad al Beccaria – comprende anche l’ascolto della musica di oggi che lancia messaggi e spesso anche qualche provocazione al mondo degli adulti. Don Claudio ha raccontato anche un aneddoto che fa capire la sua versatilità di uomo di fede e degli anni 2000:”Ho diretto per 15 anni la Cappella musicale del Duomo di Milano, musica classica e polifonica. Mi sono ritrovato ad ascoltare la trap attuale con ritmi e slang diamentralmente opposti. Eppure……” (video qui sotto)
La serata è stata organizzata dal Comune di Cantù (assessorato servizi sociali) e dal Consultorio decanale Fondazione Don Caccia nell’ambito del progetto “Educare in Comune”