Progetto “Non uno di meno”, evento conclusivo all’Astra

Si intitolerà “Ascoltiamoli” l’evento finale del progetto “Non uno di meno” di Fondazione Comasca, Enaip, enti del terzo settore e scuole
Dopo tre anni di intensa attività sul territorio, il progetto Non uno di meno, rivolto a combattere la povertà educativa minorile, grazie al sostegno dell’Impresa Sociale Con i bambini e della Fondazione Comasca, chiude il proprio percorso con una serata davvero speciale.
Venerdì 24 marzo, alle ore 20.45, presso il Cinema Astra, sarà offerto ai comaschi a ingresso gratuito l’evento Ascoltiamoli, un appuntamento ricco di contributi, dove protagonista sarà una figura di primo livello nel panorama pedagogico nazionale quale Daniele Novara. Fondatore e direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, il prof. Novara metterà a disposizione tutta la propria esperienza per aiutare i presenti a capire come accompagnare al meglio la crescita dei ragazzi, in un quadro umano e sociale così difficile come quella attuale.

Ad accoglierlo sul palco sarà Ilenia Brenna, project manager di Non uno di meno, in qualità di direttrice dell’ente capofila: l’Enaip Lombardia di Como e Cantù. Gli stimoli per il dialogo, che coinvolgerà anche il pubblico in sala, verranno da contributi video e interventi a sorpresa.
Per educare un bambino ci vuole un villaggio. Proprio a partire dall’antico proverbio africano che ha fatto da sottotitolo al progetto, si cercherà di individuare insieme quale potrebbe essere il prosieguo di un’azione educativa che vuole essere al contempo comunitaria e personale. Non uno di meno, esaurito il proprio mandato temporale, non vuole infatti abbandonare la scena comasca. Del resto, l’origine del progetto risale a ben prima dell’edizione che ora va a concludersi. Lo ricorda il presidente della Fondazione Comasca Angelo Porro: «È ormai da un decennio che la Fondazione è fortemente impegnata sul fronte della dispersione scolastica, un fenomeno che nella nostra provincia raggiunge livelli tra i più alti in Italia. È un problema che ne genera altri, a cascata. Non possiamo esserne spettatori passivi».

Come intervenire? Il titolo della serata è in questo senso molto diretto: come primo passo, ascoltarli. Un gesto che il progetto Non uno di meno, proprio durante la pandemia, mentre il mondo si zittiva, ha messo in campo con notevole efficacia. La prima iniziativa è stata proprio La scuola che vorrei, ovvero una raccolta di brevissimi video inviati da tantissimi ragazzi di tutte le scuole del territorio dove ognuno si pronuncia sulle proprie aspettative educative e formative. Agli studenti si sono poi aggiunti genitori, docenti ed educatori. «Il progetto Non uno di meno – ha sottolineato Ilenia Brenna – ha poi proseguito il proprio cammino proprio sulla spinta a valorizzare questa prima dote di richieste, provando a rispondere con una serie di azioni, laboratori, iniziative che venerdì sera sarà bello ripercorrere insieme. Non con tono nostalgico o compiaciuto, ma nella volontà, al contrario, di raccogliere da tutti i presenti spunti, critiche, osservazioni per dare ai nostri giovani ancora molto di più».
