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“Cadere”, l’emozionante esordio letterario di Federica Mazzi

1 aprile 2023 | 09:00
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Federica Mazzi, ventisettenne della Val d’Intelvi, ha da poco pubblicato il suo primo libro, “Cadere”, sul tema della salute mentale

Una ragazza sta per cadere, o meglio, per buttarsi nel lago, quando il telefono squilla. È Mark, il suo unico amico. Non può più prendersi cura del gatto che gli aveva affidato perché ha un impegno. Per evitare di abbandonare il suo amato micio, la ragazza decide di tornare a casa e rimandare il suo appuntamento col suicidio. Inizia così il suo percorso volto alla scoperta e alla cura della depressione, che la porterà in cielo e poi di nuovo sott’acqua.

Federica Mazzi autrice comasca del libro Cadere

Questa è la breve sinossi che introduce Cadere, uscito lo scorso 4 marzo per PAV Edizioni nella collana Storie di Vita (immagine originale di copertina di Marta Gelsomini), il romanzo d’esordio della ventisettenne scrittrice comasca Federica Mazzi, originaria della Val d’Intelvi, studentessa di Giurisprudenza all’Università di Milano – Bicocca che, sin da ora, aspira ad una seconda laurea in psicologia, per poter, un giorno, dare il proprio contributo e aiuto nei confronti dei più fragili.

Fragili come la protagonista, senza nome, del suo libro, dai connotati fortemente autobiografici, che ad un certo punto si trova a fare i conti con la malattia mentale e i percorsi di cura, sempre difficili e pieni di incertezze, anche quando si ha ben in mente quale sia il proprio obiettivo, quello di stare bene. Cadere è un romanzo intenso e solido, scritto di getto, come ha raccontato l’autrice, in una manciata di giorni, una sorta di memoir in terza persona dove, accanto alla finzione, ha voluto raccontare il suo percorso personale, tutt’ora in corso, e le sue nuove consapevolezze.

Federica Mazzi autrice comasca del libro Cadere

«Il mio analista ha definito questo libro la mia tesi analitica – ha raccontato Federica Mazzi – e, inizialmente, i miei genitori erano contrari alla sua pubblicazione, perché temevano il giudizio della gente. Io, però, volevo metterci la faccia, per lanciare un messaggio di speranza a tutti coloro che, almeno una volta nella vita, si sono sentiti persi o hanno sentito il desiderio di lasciarsi cadere, schiacciati sotto il peso di qualcosa di insopportabile. Invece c’è sempre una speranza».

Il libro è acquistabile qui