Tensione in Comune: protestano i giostrai del Luna Park e minacciano di bloccare Como
Una serata di fortissima tensione. Iniziata alle 18 all’esterno del Comune di Como con tutti i gestori del Luna Park di Como – il giorno dopo la chiusura – a protestare contro l’amministrazione comunale ed il sindaco Rapinese per avere stoppato le attrazioni senza neppure un giorno di proroga. Ma sopratutto (video qui sotto) per le prospettive del prossimo anno: spazi ridottissimi per poche giostre.
La folta delegazione si è poi spostata nel cortile vecchio del Comune, sotto l’aula del consiglio comunale che stava per iniziare. E qui i giostrai, con cartelli esposti da molti, hanno sollecitato un incontro con sindaco e giunta. Anche alcuni dei consiglieri di opposizione – Molteni, Lissi e Guarisco – hanno sollecitato in avvio dei lavori sindaco e presidente a sospendere i lavori per poter ascoltare la protesta dei lavoratori. Questa la replica di Rapinese in aula dopo che il presidente Anzaldo ha risposto che il regolamento non prevede questo tipo di sospensione.
A quel punto la tensione è salita. Sono volate parole tra i presenti all’indirizzo del sindaco. Rapinese ha chiesto di identificare alcuni di loro che lo hanno apostrofato in malo modo. In consiglio anche polizia locale ed agenti della Questura: situazione tesissima anche se nessuno ha trasceso. Ma sono volate parole forti. Una delegazione (video sopra) ha lasciato il Comune – dopo quasi due ora dall’inizio della protesta – minacciando di blocacre tutta la città il prossimo anno se non potranno lavorare. Ecco (sopra) le loro parole.
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La seduta – dopo questa protesta e la replica del sindaco – è proseguita con un altro argomento. I giostrai hanno lasciato Palazzo Cernezzi arrabbiati e lanciando ancora slogan contro Rapinese e la sua decisione di non concedere proroga per le attrazioni (dunque via da Como da domani) e sopratutto per gli spazi esigi del 2024.