Troppe violenze sui sanitari, l’Ordine dei medici chiede misure urgenti:”Non si può andare avanti così”

3 maggio 2023 | 15:53
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Troppe violenze sui sanitari, l’Ordine dei medici chiede misure urgenti:”Non si può andare avanti così”
Troppe violenze sui sanitari, l’Ordine dei medici chiede misure urgenti:”Non si può andare avanti così”
Troppe violenze sui sanitari, l’Ordine dei medici chiede misure urgenti:”Non si può andare avanti così”

La nota dell’Ordine:”Interventi urgenti e necessari per lavorare in serenità”. Appello alle autorità.

Botte, aggressioni, spesso intimidazioni: succedono anche a Como. Riorganizzazione delle cure psichiatriche, messa in sicurezza dei presidi sanitari, carenza di risorse umane e ancora maggiore sicurezza. Questi gli interventi chiesti a pochi giorni dall’uccisione a Pisa della psichiatra Barbara Capovani, gli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Lombardia, in sintonia con la mozione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri, chiedono con urgenza alle Istituzioni e alla politica.

Oggi la nota (qui sotto) del presidente dell’Ordine dei Medici di Como e provincia Gianluigi Spata

Quanto accaduto di recente a Pisa è la drammatica conseguenza del grande disagio in cui versa l’assistenza psichiatrica del nostro paese”, si legge nella lettera aperta dei Presidenti degli Ordini dei medici lombardi per denunciare gravi carenze e condizioni di lavoro non più accettabili. Tra i firmatari anche Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Como

Il servizio  – aggiunge – ha la necessità impellente di essere oggetto di una profonda e realistica riflessione e riorganizzazione a tutela dei pazienti e degli operatori sanitari del settore – si legge ancora – È inammissibile che medici e, in generale, operatori sanitari siano oggetto di atti di violenza di ogni tipo, verbale e fisica, quasi quotidiani, nei pronto soccorso, negli ospedali e sul territorio per effetto di una situazione emergenziale di cui sono vittime non solo i servizi psichiatrici, ma tutto il nostro sistema sanitario nazionale. È giunto il momento di mettere in atto, con assoluta urgenza, gli interventi necessari a garantire la messa in sicurezza di tutti i presidi sanitari e dei medici che hanno il diritto di essere tutelati e di poter lavorare con la necessaria serenità a difesa di quel rapporto medico-paziente che costituisce l’elemento fondante della professione medica”.