Uno dei kit del suicidio venduti in Canada sarebbe finito sul lago di Como

E’ di qualche giorno fa l’allarme dei servizi di sicurezza canadesi che avvertiva, anche l’Italia, sull’acqusito online del famigerato kit dei suicidi. Gli acquirenti sono, ovviamente, coperti da anonimato, ma vista l’illegalità della transazione c’è un’indagine in corso che tocca anche il lago di Como dove potrebbe essere finito uno dei kit.
Già si conta una vittima in Trentino, una donna di 63 anni utilizzando il kit si è tolta la vita. Nove sarebbero le persone che in Italia hanno comprato il materiale da siti internet riconducibili a Kenneth Law, l’uomo arrestato in Canada con l’accusa di istigazione al suicidio. Le città italiane dove si indaga sul caso, oltre a Trento e Milano, sono Monza, Napoli, Lecco, Caserta, Bologna e Pavia. Law era finito in manette in Ontario lo scorso 31 marzo. Secondo quanto scoperto dagli investigatori, avrebbe venduto online circa 1.200 kit per il suicidio a clienti di 40 diversi Paesi.
La 63enne trovata morta in Trentino avrebbe lasciato un biglietto in cui faceva riferimento al kit utilizzato. Proprio questa circostanza avrebbe allertato l’Interpol che ha poi scoperto come la donna fosse tra i clienti di Law. Dopo aver individuato gli altri 8 acquirenti italiani del farmaco-killer, l’obiettivo delle forze dell’ordine ora è sequestrare il materiale acquistato prima che possa essere utilizzato per gesti estremi.