Il progetto di restauro e valorizzazione del Fondo Ravasi



Conclusa la prima fase del progetto di restauro e digitalizzazione del Fondo Ravasi, selezionato tra le proposte di conservazione del patrimonio culturale con il Bando Tutela 2022, indetto dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca
Tra i grandi imprenditori tessili comaschi Antonio Ratti affiancò il suo ruolo di industriale con quello di ricercatore e conservatore di tessuti antichi e rari tanto che la collezione tessile della Fondazione Antonio Ratti è una delle più importanti in Italia. Iniziata negli anni ’50 da Antonio Ratti come fonte di ispirazione per i suoi tessuti, continua ad espandersi e affascinare nuove generazioni di creativi.
La collezione è una risorsa unica che racconta le storie tessili di diversi continenti ed epoche, dal terzo al ventesimo secolo. Oggi conta più di 3300 frammenti tessili e tra i nuclei più significativi troviamo tessuti copti e indigeno-americani, velluti italiani, scialli cachemire indiani ed europei, sete francesi, tessuti Kuba congolesi, vesti ikat centroasiatiche, cotoni stampati alsaziani e kimono giapponesi. Inoltre, 3000 libri campionario illustrano la produzione industriale tessile francese e italiana negli ultimi due secoli. Una sezione speciale è dedicata alla storia della produzione locale di seta comasca che raccoglie i primi disegni del fondatore Antonio Ratti e altre collezioni acquisite da Ratti nel corso degli anni. E’ il caso del Fondo Ravasi, una raccolta di libri-campionario della manifattura comasca di Guido Ravasi, acquisita da Antonio Ratti nel 1969, il cui archivio è parte integrante della collezione tessile della Fondazione Antonio Ratti.
E’ in corso il progetto di restauro e digitalizzazione del Fondo Ravasi che è stato selezionato tra le proposte di conservazione del patrimonio culturale con il Bando Tutela 2022, indetto dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca che ha raccolto i fondi necessari. Il contributo della Ratti S.p.A. è stato decisivo per la realizzazione di questo progetto rivolto alla tutela e alla valorizzazione della raccolta di libri-campionario della Ravasi.
I volumi, datati intorno agli anni ’30, contengono disegni originali, note e campioni di carte prova. Da questi documenti è possibile ricavare informazioni sull’elaborazione del disegno e il processo di lavorazione per realizzare la stampa su tessuto.
La sezione dialoga con altri materiali di manifattura Ravasi, presenti nell’archivio FAR: tessuti operati, pannelli e disegni. Il progetto permette perciò di ricostruire l’organicità del fondo e le relazioni tra i diversi reperti, aprendo a nuovi studi e connessioni sia all’interno che all’esterno dell’archivio.
La prima fase del progetto, oggi conclusa, ha interessato il restauro di quaranta libri campionario. Lo staff della Fondazione è ora impegnato nella campagna di digitalizzazione e catalogazione dei reperti che saranno poi messi a disposizione del pubblico all’interno del caveau digitale della FAR.
Caveau Digitale
Nel 1998 la collezione FAR è diventata accessibile al pubblico grazie al progetto di digitalizzazione e catalogazione e ad un ricco programma di mostre, pubblicazioni e visite guidate. Da allora la collezione si è ampliata grazie a importanti donazioni e acquisizioni, ed è oggi un punto di riferimento per studiosi, designer e studenti. La sua missione, oggi come allora, si esprime attraverso le parole di Antonio Ratti: “Nella mia vita ho sempre trovato ispirazione per la mia creatività nei musei. Voglio che gli altri possano fare la stessa esperienza”.
Per richiedere l’accesso al caveau digitale scrivere a archiviotessile@fondazioneratti.org