Aperture straordinarie di Villa Bernasconi a favore della cultura alluvionata dell’Emilia Romagna
Dal 5 all’11 giugno una settimana di aperture straordinarie per Museum Week a Villa Bernasconi. Il ricavato sarà devoluto per il ripristino della colelzione e dell’archivio storico delle Ceramiche Gatti 1928 di Faenza
Da lunedì 5 a domenica 11 giugno2023, durante la Museum Week – l’evento annuale che si svolge sui social media, per promuovere i musei e le istituzioni culturali di tutto il mondo – Villa Bernasconi sarà aperta straordinariamente fino alle 22 con un biglietto unico di 10€. Ma c’è un pensiero grande che da Cernobbio arriva alle terre colpite dalla recente alluvione in Emilia Romagna, il ricavato della Museum Week sarà interamente destinato al restauro di un pezzo della collezione e dell’archivio del museo della Ceramica Gatti 1928 di Faenza. Maria Angela Ferradini, Assessore alla Cultura è portavoce dell’iniziativa
Il Comune di Cernobbio, che è stato alluvionato nell’estate 2021 insieme ad altre località del Lago di Como, memore della solidarietà e degli aiuti che ha avuto, come già in altre occasioni, è impegnato nel ricambiare il sostegno ricevuto. Il contatto con il museo della Ceramica Gatti 1928 di Faenza è stato promosso dall’artista Vanni Cuoghi, che ha in corso presso la villa la mostra “Plinio Effetto Serra” e che ha collaborato in passato con la Bottega artistica delle Ceramiche Gatti 1928. Il deposito che ne raccoglie la storia è stato sommerso da oltre tre metri di acqua fangosa, danneggiando ceramiche, dipinti, grafiche, volumi e riviste storiche autografate, documenti di archivio, manoscritti e fotografie che testimoniano la storia quasi centenaria di questa attività faentina. Nel 2028 infatti festeggerà il suo compleanno numero cento e già nell’anno d’apertura, aveva ospitato esponenti del futurismo, a partire da Giacomo Balla, Benedetta Cappa e Gerardo Dottori, proseguendo negli anni successivi con altri autori di primo piano, tra cui Guido Strazza, Alberto Burri, Enrico Baj, Sebastian Matta, Ugo Nespolo, Pablo Echaurren, Mimmo Paladino e tanti altri.

Davide Seradei, titolare dell’azienda, nel ringraziare l’amministrazione comunale di Cernobbio ha preso l’impegno di ricambiare la cortesia condividendo un progetto futuro presso Villa Bernasconi. “La cultura cura e con la cultura ci si prende cura della cultura”. L’assessore alla cultura Maria Angela Ferradini, che è anche medico, spiega qual è il ruolo che l’amministrazione comunale riconosce alla cultura, al patrimonio e alle arti nella vita e per il benessere della comunità e che guida la progettazione degli eventi cernobbiesi a partire da quelli già promossi durante la pandemia e con la ripresa dopo il lockdown.
“Amici musei – Villa Bernasconi per il museo e l’archivio della Ceramica Gatti 1928 di Faenza” fa leva sulla rete di collaborazione giù attiva tra i musei e istituzioni culturali a livello lombardo e nazionale e alla quale il Comune di Cernobbio ha aderito fin dalla nascita del suo museo. Il progetto di Villa Bernasconi, un museo senza collezione perché museo della casa parlante, trova la sua forza anche nel ricchissimo sistema di partenariato pubblico-privato in ambito culturale, sempre in crescita, con cui promuove collaborazioni, prestiti e condivisione di eventi.
Il Comune di Cernobbio raccoglie anche l’invito di affiancare la Bottega nella sua ferma volontà di restaurare e ricostituire la propria memoria lanciato nei giorni scorsi dall’assessore alla cultura dell’Emilia Romagna Mauro Felicori, che Villa Bernasconi, prima ancora di diventare museo, aveva ospitato nel 2016, proprio in occasione di Parolario, per una giornata di studi e riflessioni su musei e sviluppo del territorio.

Durante la settimana di apertura straordinaria, in cui si svolgerà anche l’edizione 2023 di Parolario, il museo casa di Villa Bernasconi proseguirà le sue attività ordinarie, come i corsi d’arpa, gli incontri con l’autore dell’Auser Basso Lario e l’intervento di restauro sui soffitti della Stanza delle Bernasconi, ma ospiterà anche una serie di ulteriori iniziative artistiche e d’intrattenimento per incrementare la raccolta di fondi, come il juke box musicale con il pianista Sergio Guatterini martedì 6 giugno, le visite guidate alla mostra “Plinio Effetto Serra” con il curatore Aldo Premoli in apertura e chiusura della settimana, l’incontro con l’artista Vanni Cuoghi e il gioco teatralizzato “Lupus in tabula” con l’attore Pietro Cerchiello l’11 giugno, e la visita al cantiere di restauro con Angela Cal di PepeArte alla scoperta dei decori liberty in occasione del World Art Nouveau Day del 10 giugno) oltre ad altre attività che si aggiungeranno di volta in volta grazie alla disponibilità delle associazioni del territorio.
Saranno inoltre visitabili anche le due mostre in corso
“Gioielli delle Belle époque. Il Liberty e lo Stile Ghirlanda” (fino al 18 giugno 2023). A cura di Bianca Cappello nell’ambito degli “Incontri Moda a Villa Bernasconi” organizzati dal Comune di Cernobbio in collaborazione con l’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa e il contributo di Regione Lombardia
Bianca Cappello, storica del gioiello, docente, curatore di mostre e di libri su questo argomento, racconta questo entusiasmante settore dell’arte in cui i diamanti e le pietre più preziose, l’oro, l’argento e il platino, dialogano con i bagliori delle perle, della madreperla, dell’opale e del corno in armonia con i colori delle pietre dure, delle paste di vetro e degli smalti a fuoco con una micro mostra di selezionatissimi gioielli Belle époque in prestito dalla gioielleria Piccolo di Milano e dalla gioielleria Cusi di corso Monforte a Milano accompagnati da riproduzioni di documenti e disegni di gioielli di importanti gioiellieri dell’epoca.
“Plinio Effetto Serra. Artwork by Vanni Cuoghi” (fino al 2 ottobre 2023). A cura di Aldo Premoli per il Bimillenario di Plinio il Vecchio. Evento del Comune di Cernobbio in collaborazione con l’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa.
Nei trentasette libri della sua Naturalis Historia, Plinio si prefigge di raccogliere e catalogare l’intero scibile del mondo antico. Si tratta di un’opera che è già l’antefatto dell’altro gigantesco sforzo di catalogazione costituito dall’Enciclopedia di Diderot e D’Alambert. Plinio la compila come si trattasse di una bussola per orientarsi nel mare magnum dei fenomeni naturali. Nessuno prima di lui si era cimentato in un’opera del genere. Nessun latino, nessun greco si era rivolto prima di lui a tutti coloro che fossero interessati ad ampliare le competenze richieste dalle attività che svolgeva quotidianamente.
Quella che noi contemporanei indichiamo come “Natura” viene raccontata da Plinio come una serra rigogliosa all’interno della quale la “Terra madre” elargisce i suoi doni. La Naturalis Historia non è solo un’opera ammirevole di compilazione, dove Plinio cataloga lo scibile umano allora conosciuto: Plinio ritiene che la natura sia l’unico Dio a cui l’uomo possa affidarsi. Il suo sentimento è più rispettoso di quanto lo sia stato sino ad oggi quello di noi moderni: Plinio non ha mai immaginato che la natura fosse un mero contorno, una scenografia all’interno della quale si sviluppava tutto l’agire umano.
Solo di recente – di fronte all’incombere della crisi climatica – anche noi contemporanei abbiamo scoperto che anche se da noi maltrattata la natura continuerà in futuro la propria rappresentazione, mentre non è altrettanto certo che la razza umana vi assisterà.
Intorno a questa distonia Vanni Cuoghi ha costruito il progetto artistico destinato a Villa Bernasconi in occasione delle celebrazioni per il bimillenario pliniano.
Al centro della hall della villa, nel grande spazio che accoglie i visitatori, Cuoghi ha previsto elementi botanici ricostruiti come grandi quinte teatrali a loro volta immersi in una ampia scenografia verde, ideata da Botanic Studio And Deco. Come in una leggera brezza le foglie si muovono danzando e scendono dal soffitto, leggere, fino ad incorniciare la scultura, abbracciandola e dandole risalto. La scelta dei colori e dei vegetali è stata fatta ad hoc richiamando immagini e nuance della casa stessa.
Nelle altre stanze accanto, sono disposti dodici diorami, sculture ottiche di piccole dimensioni, teatri in miniatura che raccontano storie ambientate in epoche diverse di luoghi o personaggi celebri. Sono storie ricavate da leggende orali o scritture che hanno come attori tra gli altri Plinio, Leonardo e Bramante presenti ne La scuola di Atene dipinta da Raffaello o Michelangelo con la sua Cacciata dal paradiso terrestre dipinta per la Cappella Sistina. Si tratta di topos che fanno parte del nostro immaginario, qui sempre sovrastati dalla “natura” che partecipa alle loro vicende, consumate all’interno di queste serre immaginarie .
PLINIO. Effetto serra dunque è tutt’altro che una mostra retorica o solo celebrativa. A Cuoghi gli scritti del grande comasco sono serviti da stimolo per una riflessione che ci coinvolge tutti.
In occasione della mostra presso il museo e in giardino saranno organizzati eventi collaterali a tema.
INFORMAZIONI E CONTATTI
Museo di Villa Bernasconi. L.go A. Campanini 2, 22012 Cernobbio
Tel 031-3347209, villa.bernasconi@comune.cernobbio.co.it
Dal 5 all’11 giugno 2023
Venerdì, sabato, domenica e lunedì: h. 10-22
Martedì, mercoledì e giovedì: h. 14-22
Biglietto unico 10 €
Non è necessaria la prenotazione

IL CONCEPT DEL MUSEO VILLA BERNASCONI
Il concept del museo è quello della “casa che parla”: è la stessa Villa Bernasconi, infatti, a guidare il visitatore nel percorso museale attraverso il racconto in prima persona. Una nuova idea di museo che coinvolge il visitatore attivamente ed emotivamente, ponendolo al centro della narrazione e trasformandolo in un “ospite”.
La visita, che inizia già all’esterno dell’edificio con alcune suggestioni sonore, si struttura sui due piani nobili della Villa, ma il percorso non è vincolato e il visitatore può muoversi liberamente tra le stanze, proprio come in una casa.
Al piano rialzato viene raccontato il contesto storico, artistico e culturale del periodo di edificazione della villa (ovvero i primi del ‘900 e la Belle Epoque), di cui la villa stessa ben simboleggia le trasformazioni sociali, economiche, culturali ed estetiche, e di cui rappresenta l’intrinseco spirito di modernità.
Al piano superiore viene invece raccontata la storia dell’imprenditore primo proprietario della villa, Davide Bernasconi, quella della sua famiglia e soprattutto dell’azienda da lui fondata, le Tessiture Bernasconi, con un focus sul ruolo innovativo e sulla ricaduta che la sua attività imprenditoriale ha avuto per tutto il distretto serico e per il territorio, in diretto confronto con la creatività innovativa contemporanea.

IL PERCORSO MUSEALE
La prima sala che si incontra – che funge da ingresso al percorso espositivo ed è l’unica tappa fissa – è quella che una volta era lo studio di Davide Bernasconi, il primo proprietario. La storia della villa viene raccontata in prima persona dalla voce della villa stessa, attraverso un modernissimo tavolo interattivo progettato e realizzato da Sfelab: quattro storie, a partire dalla sua costruzione e dal suo stile architettonico, illustrano tutte le funzioni che ha ricoperto da allora: da casa di famiglia a sede della Guardia di Finanza, poi del municipio, a seguire luogo dedicato a mostre ed eventi, ed infine, oggi, museo. Qui è presente anche il ritratto della villa realizzato dal pittore Matteo Galvano e donato dall’artista al museo.
La hall è stata scelta per ospitare, a rotazione, un’installazione site specific di arte contemporanea a cura di Arte&Arte, che si confronterà di volta in volta con il ricco ed esuberante apparato ornamentale Liberty dell’ambiente. Questa operazione culturale vuole evidenziare, in chiave innovativa, i temi centrali del
Liberty, facendo dialogare l’architettura della villa con nuovi stimoli artistici ed in particolare con la fiber art. Lo spazio si presenta ancora intatto con i suoi ricchi decori in stucco o affrescati e nobilitati dai ferri battuti della scalinata e dalle grandi vetrate a tema floreale: perfetto per l’albero di Natale di 4 metri addobbato per queste feste.
Quello che originariamente era l’ingresso, la stanza in cui è possibile ammirare da vicino i decori in cemento modellato ispirati al ciclo vitale del baco da seta che caratterizzano Villa Bernasconi, diventa ora il luogo dedicato all’approfondimento del Liberty. Lo spazio è arredato con un salottino d’epoca in cui i visitatori potranno sedersi, rilassarsi, e – per chi è interessato ad approfondire tematiche legate all’Art Nouveau – consultare libri e multimedia. Qui è allestita anche la Wikistazione (la prima e unica in Italia) in collaborazione con Wikimedia Italia ed è inoltre presente un telefono d’epoca al quale i visitatori potranno ricevere alcune chiamate dirette a Davide Bernasconi e ai suoi familiari ed ispirate a fatti realmente accaduti nel 1906, come documentati dal quotidiano locale La Provincia.
La sala “del pianoforte”, originariamente il salotto, racconta la vita culturale all’inizio del XX secolo, approfondendo in particolar modo l’aspetto musicale grazie a un’esperienza immersiva che riproduce musiche dei primi del Novecento attraverso l’innovativo progetto di sound design dei giovani ingegneri comaschi Isaia Piazzoli e Nadir Bertolasi: “Lumbertone” è un un’installazione particolare, dal design ispirato alle linee curve e morbide dello stile Liberty, realizzata con legno di Stradivari, l’abete della Val di Fiemme, tagliato “di quarto”, come in liuteria, per garantire migliori qualità sonore. In Villa Bernasconi anche il legno ha una voce e l’esperienza fornita dalla questa installazione è ancora più unica perché, a differenza dei diffusori tradizionali, tutta la sua superficie vibra, mettendo in movimento l’aria, e rendendo così la percezione del suono più ricca e simile a quella offerta da uno strumento musicale.
A ricreare l’ambientazione dell’epoca contribuisce anche la rinnovata quadreria concessa in prestito dalla Pinacoteca Civica di Como, appositamente selezionata all’interno della propria ricca collezione ad esemplificare bene il gusto artistico di un imprenditore come Davide Bernasconi
Anche quella che era la sala da pranzo parla della vita sociale di Villa Bernasconi, non solo attraverso un’installazione olografica che ricostruisce una cena in villa nel passato insieme alla famiglia e a ospiti illustri come l’onorevole Paolo Carcano (cui oggi è intitolata la prestigiosa scuola tecnica sup
eriore del Setificio a Como), ma anche grazie agli eventi futuri che verranno organizzati e ospitati in questa stanza, dove a disposizione del pubblico è collocato anche un pianoforte storico della collezione Laura Alvini.
Al primo piano, installazioni interattive accompagnano il passaggio all’area della villa che racconta la storia della famiglia e delle industrie di Davide Bernasconi. Il ciclo di vita del baco da seta, già rappresentato nei decori esterni della villa, viene ripreso anche nell’opera artistica di Clelia Caliari. Il tema dell’innovatività nel campo del tessile viene riproposto grazie a un telaio creato dal giovane artigiano Matteo Salusso, che mostra la semplificazione del lavoro della tessitura attraverso un suo brevetto. I visitatori potranno tessere al telaio e contribuire così alla creazione di un tessuto potenzialmente infinito.
Quella che era la camera matrimoniale racconta ora la vita di Davide Bernasconi e della sua famiglia.
Nella stanza adiacente viene invece illustrata la storia delle Tessiture Bernasconi, non solo con materiali e oggetti storici, ma anche attraverso i ricordi delle persone che ci hanno lavorato. Prendendo spunto da uno schedario in prestito dal Museo della Seta di Como che conserva i cartellini metallici degli impiegati delle Tessiture Bernasconi, una moderna cassettiera interattiva e multimediale – ora arricchita con cinque nuovi cassetti e altrettante storie – permette infatti ai visitatori di rivivere i ricordi di operai, impiegati e dirigenti (che sono stati raccolti con una call rivolta ai cittadini): basterà aprire i cassetti che li contengono.
Una stanza del percorso espositivo è infine dedicata al racconto dell’eredità simbolica delle Tessiture Bernasconi, attraverso le attività produttive attuali che riprendono nel contemporaneo il loro spirito imprenditoriale e che possono presentare, a rotazione, grazie al coinvolgimento di Confartigianato Settore Moda, i loro progetti più innovativi, come la stilista Roberta Redaelli che espone per l’occasione due capi della collezione autunno-inverno 2018-2019 “Il Giardino incantato”, in cui i quadri del pittore veneziano Vittorio Zecchin prendono vita in nuvole di seta e maglia trasportando chi li indossa indietro nel tempo in un giardino incantato, in cui sembra di sentire il profumo della mirra e di vedere il luccichio di ambra e ametista.