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Tradita dagli annunci sui social, nei guai per la boutique di false griffe nell’abitazione di Rovellasca

8 giugno 2023 | 07:47
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Tradita dagli annunci sui social, nei guai per la boutique di false griffe nell’abitazione di Rovellasca
Tradita dagli annunci sui social, nei guai per la boutique di false griffe nell’abitazione di Rovellasca
Tradita dagli annunci sui social, nei guai per la boutique di false griffe nell’abitazione di Rovellasca

Metteva in risalto la sua attività, con vendite di prodotti di importanti case di moda, online. Aveva chiesto il reddito di cittadinanza, ora decauto.

I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Como,
hanno denunciato una donna, residente a Rovellasca per i reati di contraffazione, ricettazione e indebita percezione di reddito di cittadinanza. Le indagini, scaturite nell’ambito della quotidiana attività di monitoraggio anche attraverso l’utilizzo dei social network, hanno consentito di svelare l’esistenza di una vera e propria boutique di false griffe, appartenenti a note case di moda, allestita all’interno di un
appartamento di Rovellasca e ampiamente pubblicizzata su apposite pagine online.

Quest’ultime fungevano da vere e proprie vetrine digitali dove poter scegliere il prodotto, la taglia e ricevere
informazioni per i pagamenti nonchè ottenere, direttamente, la spedizione del capo d’abbigliamento contraffatto
a domicilio. Identificato subito chi realmente gestiva le pagine online, è intervenuta anche la Procura della
Repubblica di Como che ha disposto la perquisizione dell’abitazione. Le attività successive hanno permesso di sequestrare oltre 500 capi d’abbigliamento/accessori contraffatti, pronti per essere venduti, oltre a copiosa documentazione manoscritta concernente l’attività illecita svolta nel tempo.

L’analisi degli elementi probatori raccolti e la minuziosa ricostruzione delle attività di compravendita effettuate
hanno permesso di accertare come l’attività venisse esercitata già da alcuni mesi, sebbene la donna avesse richiesto ed
ottenuto l’erogazione di strumenti di sussidio quali il reddito di cittadinanza. Le indagini, infatti,
hanno dimostrato  che, nel corso dell’ultimo periodo, erano stati incassati, dalla vendita dei prodotti contraffatti,
proventi per oltre 14 mila euro senza che gli stessi venissero segnalati all’INPS per la decadenza dal beneficio.

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