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La Uil e la crisi dell’ospedale di Menaggio:”Piena operatività per la struttura e riaprire tutti i reparti”

27 giugno 2023 | 20:20
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La Uil e la crisi dell’ospedale di Menaggio:”Piena operatività per la struttura e riaprire tutti i reparti”
La Uil e la crisi dell’ospedale di Menaggio:”Piena operatività per la struttura e riaprire tutti i reparti”
La Uil e la crisi dell’ospedale di Menaggio:”Piena operatività per la struttura e riaprire tutti i reparti”

Il sindacato e il Comitato civico sorto per rilanciare la struttura: appello a tutte le istituzioni. I dettagli dell’iniziativa presentata oggi.

Piena operatività per l’ospedale Erba-Renaldi di Menaggio e la riapertura di tutti i reparti chiusi: la richiesta della Cisl del Lario coinvolge anche le istituzioni e chiede ai cittadini della zona del centro lago in particolare una raccolta firme per sollecitare le sue richieste. Oggi, nella sede Uil, la presentazione alla stampa e che ha visto come relatori il segretario confederale Uil Milano Lombardia Salvatore Monteduro, il subcommissario Uil del Lario Dario Esposito, il segretario generale territoriale Uilfpl Lario Brianza Massimo Coppia e Giovanna Greco del comitato civico per salvare l’ospedale di Menaggio.

Secondo il sindacato sono stati fatti passi indietro in questi anni, il tutto aggravato, se possibile, dalle scelte di incentivazione del “privato” assunte dalla Lombardia negli ultimi anni tanto da portare, nel 2021, con la legge regionale 22/2021 l’equivalenza all’interno del servizio sanitario locale dell’offerta sanitaria e sociosanitaria pubblica e privata. Un percorso che è proseguito con una delibera regionale di dicembre 2022 che ha previsto lo sviluppo di ospedali di comunità anche tramite l’accreditamento di gestori privati.
Tutto ciò, per i relatori, può mettere, nel medio periodo, in crisi il servizio sanitario, andando a minare il carattere pubblico, universalista, egualitario, senza discriminazioni di accesso e finanziato dalla fiscalità generale

Pensare che fino al 2015 l’Ospedale di Menaggio, che oggi vive tagli di reparti ed utilizzo parziale di alcuni di quelli rimasti in funzione, aveva nel documento di programmazione dei servizi sanitari e sociosanitari dell’allora Asl di Como 83 posti letto ordinari.
Pensare che Menaggio, e con esso il distretto dell’alto lago, si inserisce in un contesto in cui l’offerta di servizi ai turisti deve essere fondamentale visto che a più riprese, anche in occasioni di incontri istituzionali, si afferma il trend di crescita del settore turistico nell’economia lariana.
Pensare che la sanità, l’accesso a fondamentali prestazioni specialistiche, sta divenendo una caccia al tesoro, con visite per colonscopia che prevedono tempi di attesa di 320 giorni all’ospedale di Menaggio, per non parlare delle mammografie: 300 giorni di attesa al Valduce.
Non è la sanità che la Uil del Lario si immagina.
Non è la sanità che chiedono i cittadini”. Così Monteduro ed Esposito nel presentare l’iniziativa del sindacato.

Generico giugno 2023

Incentivare il personale del comparto sanitario, specie nei distretti più disagiati, questa è una delle risposte che bisogna dare, consentire al cittadino in busta paga o che vive di una pensione normale di accedere a cure specialistiche in tempi ragionevoli, questa è la strada da prendere per la Uil del Lario.
Per questo, affinchè ciò che vive oggi Menaggio non sia ciò che dovranno vivere tutti i cittadini della provincia domani, è partita già in queste ore la raccolta firme assieme al comitato civico per salvare l’ospedale di Menaggio. “Chiediamo quindi che i sindaci del territorio del Medio-Alto Lario si attivino per rendere più attrattivo il territorio per le professioni sanitarie attraverso la disponibilità di alloggi da concedere a canone convenzionato, a tal proposito si chiede l’impegno del Presidente dell’Anci Lombardia Onorevole Guerra ed al Presidente della Provincia di Como Dottor Bongiasca. L’invito è esteso ai capigruppo di tutti i partiti della provincia di Como ad essere promotori e sostenitori di questa iniziativa” . L’invito infine è ovviamente destinato anche alla Regione Lombardia per farsi carico della necessità di garantire il diritto alla salute alla comunità del Medio-Alto Lario, ma non solo, e di tutta la provincia di Como.