Como, false ricette per procurarsi la morfina e maltrattamenti in famiglia: arrestato medico comasco
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La Procura di Como chiede il suo fermo: Polizia e Finanza lo fermano a casa ad Albate. Emersi anche comportamenti violenti in abitazione con i genitori.
Una vicenda sconcertante, accuse pesanti per lui e la sospensione dalla professione per un anno come disposto dal giudice che ha firmato il provvedimento restrittivo. Un medico di guardia, del servizio di continuità assistenziale di Como, è finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, truffa aggravata ai danni del sistema sanitario nazionale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Si tratta di Marco Felice Civitillo, 42 anni, arrestato ieri ad Albate dai poliziotti della squadra mobile di Como e dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle. Lo riferisce l’edizione odierna del quotidiano “La Provincia di Como”.
Ben sei i capi d’accusa ipotizzati a suo carico dal pubblico ministero di Como Michele Pecoraro, che hanno portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice Carlo Cecchetti. Secondo l’ipotesi investigativa il medico, pneumologo mancato, negli ultimi due anni avrebbe approfittato del contratto con Ats Insubria in qualità di medico di guardia, per procurarsi qualcosa come 8.500 dosi di morfina per sé, intestando le ricette mediche agli anziani genitori. Ma dall’inchiesta – pur se senza mai aver ricevuto una denuncia dai genitori – sono emersi anche comportamenti aggressioni in casa verso di loro.
Stando a quanto ricostruito dai finanzieri – che si sono occupati dell’aspetto relativo alle prescrizioni per procurarsi la droga, tra l’altro a spese del sistema sanitario nazionale – solo una “ricetta rossa” su dieci, di quelle compilate sui blocchetti dell’Ats, serviva effettivamente ai pazienti. Il restante 90% era per sé.
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