La grandine della notte mette in crisi canturino e brianza, Coldiretti:”Perdite irreversibili di coltivazioni”
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Ripercussioni importanti anche sui campi a fieno e le colture di cereali. E raccolto perso per chi non ha ancora mietuto il grano e secondo taglio del fieno da annullare.
Danni anche nei campi e nei raccolti. La violentissima grandinata della notte scorsa, su alcune zone del comasco, ha avuto ripercussioni importanti anche sui campi a fieno e le colture di cereali. A denunciarlo è Coldiretti Como e Lecco: raccolto perso per chi non ha ancora mietuto il grano e secondo taglio del fieno da annullare. Coltivazioni allettate anche in alcuni campi della bassa pianura lecchese. “Un altro segno evidente dei cambiamenti climatici in atto” commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi. “Dall’inizio dell’estate sono già 13 gli eventi estremi registrati in Lombardia tra nubifragi, grandinate, bombe d’acqua e forti raffiche di vento, come riporta anche il monitoraggio della Coldiretti regionale sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd) in occasione dei fenomeni di maltempo che stanno interessando la regione”.
I tecnici Coldiretti sono in contatto con gli agricoltori per accertare i danni tra Cantù, Senna Comasco – i luoghi più colpiti insieme ai paesi vicini – e, come detto, la presenza di campi di orzo e frumento piegati fino a terra dalla forza delle precipitazioni. La grandine – continua la Coldiretti interprovinciale – si è abbattuta anche fuori dal territorio lariano in alcune zone del Mantovano, nell’area tra Viadana, Marcaria, Cesole, Suzzara dove si registrano danni su pomodoro, mais e grano. La caduta della grandine nelle campagne – continua Coldiretti Como Lecco – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
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