Il processo

“Non ho mai commesso quella rapina”, Massimo Riella e la sua clamorsa evasione fino al Montenegro

Il 49enne dell'alto lago per la prima volta in tribunale a Como: ha spiegato il perchè della sua scelta di fuggire. La rapina a Consiglio di Rumo ottobre del 2021

“Sono scappato si perché non potevo stare in carcere per una rapina che non ho mai commesso”. Massimo Riella, 49 anni, per mesi al centro delle cronache nazionali per la sua evasione durante una visita al cimitero di Brenzio, in Altolago, oggi ha parlato per la prima volta in tribunale a Como. Lo ha fatto nel processo che lo vede sul banco degli imputati con l’accusa di aver rapinato una coppia di anziani di Consiglio di Rumo, il 9 ottobre del 2021. Ha negato di essere stato lui e per questo motivo, quando ha avuto la possibilità, è scappato mentre era al cimitero a visitare la tomba della madre. Il processo proseguirà con altri testimoni da sentire nelle prossime settimane.

 

Massimo Riella, dopo la sua clamorsa evasione dello scorso anno, è riuscito a scappare all’estero. Ad agosto del 2022 è stato fermato e poi estradato dal Montenegro. La sua evasione il 12 marzo 2022 dopo aver ottenuto il permesso per una visita al cimitero: è scappato aggredendo i quattro agenti della polizia penitenziaria che lo avevano accompagnato e scortato. Le ricerche si sono concentrate inizialmente nella zona dell’Altolago, sui monti attorno a Gravedona ed Uniti, dove Riella sarebbe riuscito a nascondersi per settimane, probabilmente anche grazie ad alcuni aiuti. Poi la sua fuga all’estero. Le indagini del nucleo investigativo della polizia penitenziaria e dei carabinieri della compagnia di Menaggio hanno portato ad individuare Riella in Montenegro.

 

 

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