Strage di Erba, cambia tutto: sotto inchiesta il magistrato che vuole riaprire il caso dei coniugi Romano
Il Procuratore generale di Milano Francesca Nanni ha firmato un esposto per chiedere l’apertura di un procedimento disciplinare a carico del suo sostituto (Cuno Tarfusser) che a marzo aveva formalmente avanzato la riapertura del caso.
La conferma arriva dal Corriere della Sera e la penna autorevole di Luigi Ferrarella: la Procura generale di Milano non chiederà la revisione del processo dei coniugi Romano (Olindo e Rosa) che ha condannato all’ergastolo gli autori della strage di Erba. Ma il procuratore generale Francesca Nanni ha firmato un esposto per chiedere, con un colpo di scena abbastanza clamoroso ed inatteso, l’apertura di un procedimento disciplinare a carico del suo sostituto (Cuno Tarfusser) che a marzo aveva formalmente avanzato la riapertura del caso. La Procura generale contesta Tarfusser di aver «violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio» presentando, di propria iniziativa in cancelleria, la richiesta di revisione della condanna dei coniugi Romano. Violazione che consisterebbe nella «palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna al Procuratore generale la facoltà di richiedere la revisione di sentenze». Nessun altro lo può fare e, di fatto, questo è una palese violazione del regolamento della Procura generale milanese.
Il magistrato Tarfusser, secondo quanto riporta sempre il Corsera, è già stato sentito a Milano dalla Procura generale presso la Corte di Cassazione. Avebbe ribadito quello che aveva già scritto nell’atto di revisione del processo, ovvero come a suo giudizio si sia limitato a interpretare il «ruolo di Pubblico Ministero alla stregua di organo imparziale che veglia alla osservanza delle leggi”. Di fatto il colpo di scena dopo che, per settimane, la difesa dei coniugi Romano aveva evidenziato la possibilità concreta di riaprire tutto. L’ergastolo per i coniugi resta dopo tre gradi di giudizio, niente revisione.
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