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Uno studio dell’Università dell’Insubria scopre le tracce di un antico terremoto a Como

19 luglio 2023 | 15:26
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Uno studio dell’Università dell’Insubria scopre le tracce di un antico terremoto a Como

Rilievi nella zona delle Terme Romane rilevano attività sismica pregressa

Ogni qual volta una zona d’Italia o del mondo viene colpita da un terremoto noi comaschi ci diciamo fortunati di non abitare in una zona sismica. Ma è davvero così? In linea di massima possiamo prendere per buona questa affermazione anche se scientificamente non è così. Attività tettoniche sono in atto in diverse zone della provincia (ad esempio il rilievo di Albese si solleva di 0.2 mm/anno), ma nella mappa nazionale del rischio sismico  Como si trova in zona 4, identificata da un rasserenante colore verde ad indicare quelle dove la pericolosità sismica viene considerata praticamente insignificante. Eppure uno studio, condotto da ricercatori dell’Università dell’Insubria, rivela un antico terremoto dimenticato avvenuto a Como nel VI secolo d.C. Il team guidato dal professor Alessandro Maria Michetti, geologo strutturale del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia dell’Università dell’Insubria, ha scoperto e documentato le prove dell’evento sismico in una sequenza stratigrafica nel sito di via Manzoni e nel sito archeologico delle Terme Romane.

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Il recente studio ha riportato la scoperta delle prove di un antico terremoto dimenticato avvenuto nelle Alpi Meridionali Occidentali europee nel VI secolo d.C., resa possibile grazie all’integrazione di evidenze paleosismiche e archeosismiche provenienti da diversi siti, nonché da cronache storiche.

Un gruppo di sei ricercatori hanno documentato nella città di Como deformazioni osservate in una sequenza stratigrafica nel sito di via Manzoni e nel sito archeologico delle Terme Romane.  Attraverso analisi stratigrafiche e sedimentologiche delle sequenze sedimentarie di via Manzoni, è stata identificata un’attività sismica pregressa. Inoltre, utilizzando la tecnica “Structure from Motion” e rilievi sul campo, sono stati rilevati gli effetti archeosismici del terremoto nelle Terme Romane. Le deformazioni osservate sono state interpretate come conseguenza delle scosse sismiche, fornendo così importanti informazioni sulla soglia minima per l’attivazione di tali evidenze. Grazie a datazioni al radiocarbonio e vincoli cronologici derivanti dal sito archeologico, è stato possibile collocare temporalmente le deformazioni nel VI secolo d.C.

terme romane

Per ottenere una visione più regionale e individuare possibili sorgenti sismogenetiche, i ricercatori hanno esaminato un insieme di evidenze paleosismiche pubblicate nei laghi svizzeri e italiani settentrionali. Attraverso una ricerca inversa a griglia, sono stati identificati la magnitudo e la posizione ipocentrale di un terremoto che può spiegare tutte le evidenze positive e negative coerenti con l’intervallo di tempo corrispondente all’evento avvenuto a Como.

I risultati dello studio indicano che un terremoto finora non documentato, con una magnitudo minima di Mw 6,32, ed epicentro situato al confine tra Italia e Svizzera potrebbe essere responsabile di tutti gli effetti osservati. Lo studio sottolinea la necessità di migliorare la caratterizzazione del pericolo sismico locale, soprattutto considerando che questa regione sembra impreparata ad affrontare gli effetti di un potenziale terremoto simile a quello avvenuto nel VI secolo d.C.