“LAC en plein air” vibrazioni dall’oriente estremo




Un week end nell’oriente estremo con tre concerti gratuiti per la rassegna “LAC en plein air”
Giovedì, venerdì e sabato, tre concerti gratuiti all’Agorà di piazza Bernardino Luini a Lugano, continua con assaggi world music la rassegna estiva “LAC en plein air”. Grazie alla collaborazione, iniziata lo scorso anno, tra il Centro Culturale luganese e l’associazione italiana Musicamorfosi di Saul Beretta, si va in oriente estremo con i live di Wang-Li, Violons Barbares e Munedaiko.
Per iniziare ad entrare nel giusto clima, giovedì 27 luglio, dalle ore 17 al bistrot Luini6 a fianco dell’Agorà, un aperitivo orientale a base di sakè è l’entry level per il concerto del cinese Wang-Li, suonatore di arpa ebraica e flauto calabash, con inizio alle ore 21.
Conosciuto per la sua capacità di creare suoni e melodie estremamente contemporanee e sperimentali, che ricordano quasi la musica dance, partendo da strumenti popolari, Wang-Li giunge a Lugano per presentare una serie di composizioni poetiche e spirituali che hanno già incantato milioni di persone. Invitato a esibirsi da istituzioni come il Kennedy Center di Washington e la Maison des Cultures du monde di Parigi, dalla serie di conferenze TED e da festival dedicati alla musica più sperimentale e all’avanguardia del momento, tra cui il Festival Archipel di Ginevra, il maestro indiscusso dell’arpa ebraica porterà il pubblico a immergersi in un paesaggio sonoro primordiale, poetico e vibrante.
https://youtu.be/2FZ002NNZQ4
Infine sabato 29 luglio rullano i tamburi di Munedaiko. Strumento dal forte potere espressivo e liberatorio, il taiko, tradizionale tamburo giapponese dalla valenza sacra, è il vero protagonista di questa serata all’insegna della valorizzazione della musica e della danza popolare nipponica. Ricavato da un unico tronco di legno, questo strumento dalla storia millenaria veniva impiegato durante le funzioni religiose o in battaglia per impartire ordini.
Una vera e propria cerimonia è quindi quella portata sul palco dal trio italo-giapponese Munedaiko, gruppo riconosciuto ufficialmente quale collaboratore culturale dell’Ambasciata del Giappone in Italia. Un rito catartico in cui le percussioni dei tamburi incontrano i delicati suoni dei flauti Shakuhachi e Shinobu, in cui melodie primordiali e spirituali si fondono a gesti scenici in una performance straordinariamente potente.